Scrive un post in cui augura la morte di Roberto Saviano e sui social si scatenano le polemiche.
E’ stato lo stesso autore di Gomorra a pubblicare su suoi social in in cui un utente scrive: “Quando scriveranno un libro dal titolo ‘Saviano è morto’ ne comprerò una dozzina di copie”.
Naturalmente Roberto Saviano ha risposto per le rime: “Ti ho fatto la cortesia di cancellare il tuo nome anche se, come spesso succede a chi insulta sui social, non hai avuto il coraggio di mettere né un viso né un nome reale a firma di parole che insultano, invece, chi un corpo, un nome e un viso li ha e li espone.
Sono cresciuto in una terra d’ubbie dove augurare la morte – come sognarla – significa allungar la vita al destinatario di quella maledizione. Fosse vero, camperei almeno centocinquant’anni”.
E poi aggiunge: “Ma al di là della scaramanzia, la morte non mi mette paura: ci convivo da anni. Quello che mi mette paura, invece, è continuare a vivere come sto vivendo.
All’inizio le minacce arrivavano dal mondo camorristico, poi senza che queste smettessero hanno cominciato a piovere dappertutto: dal sottobosco populista, dagli invidiosi, dagli haters di professione, dai frustrati, dagli annoiati, dai difensori dell’onore di Napoli, dagli anti-islamisti, dagli anti immigrati, dai cialtroni d’ogni risma”.
E ancora: “Questo tipo di commenti piovono di continuo e il web è l’impero di questa merda. Una fogna a cielo aperto. Ha cambiato l’uomo? Io non credo. Ha semplicemente reso – con prove e tracce – visibile il suo essere. Questi messaggi mostrano una strana alleanza tra il mondo criminale e il banale odio qualunquista. Il filo che li collega altro non è che traccia umana, un modo di stare al mondo che ci condanna come specie.
Mio caro anonimo, tutto il dolore che mi auguri lo sto già scontando, e ti risponderò consigliandoti un verso di Ungaretti che potrebbe migliorare anche la tua capacità d’invettiva: “La morte si sconta vivendo”. È tutto in questo verso”.
E come sempre quando si tratta di Saviano sono arrivati migliaia di commenti e condivisioni.
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