Nato come strumento per la misurazione della forza del vento, nel corso degli anni l’anemometro è stato oggetto di un continuo sviluppo che ha portato alla creazione di diverse versioni, utilizzate oggi in vari ambiti professionali e non. Tutto nacque con l’invenzione della tavoletta mobile di Leon Battista Alberti nel 1450: da allora tanti grandi personaggi (tra cui anche Leonardo da Vinci) si sono impegnati nella progettazione di strumenti pensati per rilevare la velocità del vento.
Il 1926 viene considerato come l’anno della svolta: John Patterson presenta il suo anemometro a tre coppette, una delle tipologie più utilizzate ancora oggi. I moderni strumenti permettono di misurare con precisione la velocità dei gas sia in un flusso non controllato che in flusso controllato. L’esempio tipico per il primo caso è rappresentato dal vento atmosferico, mentre per il secondo caso si può fare riferimento ai flussi d’aria all’interno dei condotti.
Che caratteristiche deve avere l’anemometro?
Nella sezione del suo sito dedicata agli strumenti di misura ambientali, Rs Components online presenta un’ampia selezione di anemometri. Questa importante ditta, leader internazionale nel campo della fornitura di industrie ed aziende, propone soluzioni di qualità adatte a tutti gli scopi ed a tutte le tasche: per scegliere il modello più adatto alle proprie esigenze è necessario considerare un insieme di fattori.
Di sicuro il prezzo ha il suo peso, ma bisogna considerare soprattutto quelle che sono le caratteristiche dello strumento: valori massimi supportati, precisione, tipo di sonde, tipo di alimentazione, dimensioni, parametri di misura e così via. Grazie ai filtri di ricerca è possibile selezionare solo i prodotti che presentano le proprietà desiderate e per avere maggiori informazioni sui singoli articoli basta consultare la loro scheda tecnica.
Tipologie e classificazioni
Come detto, oggi esistono diverse tipologie di anemometro; le più diffuse sono:
- Anemometri a coppette, perfetta per le misurazioni in ambienti aperti, è la variante più comune nelle stazioni meteorologiche, molto utilizzata anche in ambito nautico ed in ambito sportivo;
- Anemometri a ventolina, probabilmente la versione che meglio si adatta alle più disparate applicazioni;
- Anemometri termici o a filo caldo, strumenti molto delicati e complessi, ma adattabili a vari usi e molto precisi anche nelle analisi dei cambi di velocità più repentini.
Un’ulteriore classificazione permette di separare gli anemometri che misurano la velocità del vento da quelli che riescono a rilevare la pressione del vento. I dispositivi possono essere suddivisi anche in base alle loro dimensioni: i moderni modelli digitali sono molto compatti, precisi, trasportabili ovunque e pratici da usare praticamente in qualsiasi situazione. Alcuni di loro sono anche in grado di registrare i dati nel corso del tempo permettendo così di fare un’analisi più completa.
Le possibili applicazioni dello strumento
Quando si pensa all’anemometro, il primo utilizzo che può venire in mente è quello relativo in campo meteorologico. In realtà le applicazioni possono essere davvero tante. Può essere utilizzato in agricoltura, ad esempio per verificare se sono presenti le condizioni ideali per la lavorazione dei campi o per bruciare le sterpaglie. L’anemometro è uno strumento fondamentale nel campo dell’aviazione in generale.
La misurazione del flusso d’aria è importante anche in campo industriale; lo è pure nell’ingegneria civile, dove viene utilizzata per fare delle valutazioni sulla sicurezza delle costruzioni e delle condizioni di lavoro. Ovviamente la misurazione del vento è decisiva per quanto riguarda le attività all’aperto (sport e hobby compresi). In ambito professionale, l’anemometro è uno degli strumenti principali per chi lavora nel modo della climatizzazione e del condizionamento, visto che permette di misurare il flusso dell’aria e controllare lo stato e la qualità dei filtri.
Articolo pubblicato il giorno 5 Gennaio 2022 - 10:29