Delayer, installazione coreografica di e con Valeria Apicella, danzatrice napoletana con una straordinaria carriera internazionale, รจ lo spettacolo che inaugura in prima assoluta al teatro Nuovo di Napoli il 3 dicembre,
con replica il giorno successivo, la terza e ultima tranche del Campania Teatro Festival diretto da Ruggero Cappuccio e finanziato dalla Regione Campania.
Tutto nasce nel luglio 2020, quando “una notte โ racconta lโartista –ย nel silenzio, nel vuoto del lockdown, hoย iniziato a cercare attraverso i dispositivi social, โdentroโ queste finestre virtuali, come tanti di noi, me stessa. Di fronte a un grande schermo dove si proiettavano queste finestre mi sono imbattuta in una doppia porta immaginaria, e da lรฌ una spirale che non faceva che riprendere il mio movimento in un circuito chiuso e pur infinitamente aperto. Lo stato di presenza modificato si addiziona a sรฉ stesso. Casualmente, nel tempo della ripetizione, si rivela altro. Delayer รจ un dispositivo che crea un ritardo nella trasmissione di un segnale in un circuito”.
Lo spettacolo indaga lo spazio immaginifico tra un corpo in presenza e le sue proiezioni, ponendo lโattenzione sul ritardo che si apre tra questi mondi, e ne potenzia la poetica, istante dopo istante. Il tempo si frammenta, le emozioni si sdoppiano come in un playback.
Si disegna cosรฌ un ritratto di donna dove la figura corporea รจ guida e chiave per lโesperienza in costante trasformazione. Il ge-sto, nel suo divenire eco, si fa altro, cosรฌ come una pietra lanciata in un lago diventa emblema dellโespansione allโinfinito della causa.
Quanto piccolo รจ il nostro gesto presente eppur se osservato nel tempo, esso prende delle forme e inizia a danzare, modificando la realtร dellโistante. Il lavoro nasce dal desiderio di scegliere i gesti come giganti fenomeni in grado di cambiare e fare lโindividuo e il mondo. De-layer: togliere gli strati. Rivelare unโimmagine nascosta infinitamente piรน grande o piรน piccola del corpo stesso.
Valeria Apicella nasce a Napoli e vive a Parigi dal 1996 al 2015. Dopo una carriera internazionale di interprete di danza contemporanea per Paco Dรจcina, Carolyn Carlson o Sasha Waltz, si dedica alla coreografia. Fonda nel 2005 la compagnia 3.14. Il suo lavoro, profondamente ancorato nel femminile, si relaziona ad una diversitร di mezzi: la voce, il video, la scrittura poetica, l’installazione.
Crede nella pura presenza dei corpi, nella semplicitร del linguaggio e nellโincontro tra le discipline, in composizioni che chiama โinstallazioni coreograficheโ. In queste opere la geometria e la libertร si fondono allโuso di accessori e costumi messi in scena come frammenti di un racconto. Come in una installazione, il corpo articola il senso degli oggetti mentre il fruitore/spettatore circola ed interagisce come in un labirinto di segni. Valeria Apicella ha creato piรจces e performances per teatri e musei in Italia, Francia, Belgia, Germania.
Articolo pubblicato il giorno 1 Dicembre 2021 - 17:23