Ciò che emerge da una prima bozza è chiaro che la volontà di Bruxelles è quella di rispettare la road map che porti l’Unione ad avere edifici ad “emissioni zero” entro il 2050.
Inizia quindi il lungo percorso per una rivoluzione green che l’Unione europea ha intenzione di mettere in atto anche per il settore immobiliare.
Infatti la Commissione guidata dalla presidente Ursula von der Leyen ha già fissato al 2035 lo stop alla vendita di auto a diesel o benzina.
Ora tocca al mercato immobiliare con la svolta di impedire la vendita o l’affitto di edifici che non abbiano uno standard minimo di efficienza energetica.
Ancora non sono ancora chiari i particolari di una proposta che dovrebbe essere presentata il 14 dicembre come ha scritto Il Messaggero.
Emerge però da una prima bozza la volontà di Bruxelles di rispettare la road map che porti l’Unione ad avere edifici ad “emissioni zero” entro il 2050.
Per attuare questa rivoluzione verrà chiesto ai singoli Stati di definire gli standard minimi di prestazione energetica per gli immobili che avranno applicazione dal 2027 e che dovranno essere rispettati entro il 2035.
Inoltre l’Ue ha intenzione di chiedere ai proprietari degli immobili che entro il 2027 dovrà essere garantita la classe energetica E, passando poi alla D nel 2030 e, infine, alla C dal 1 gennaio 2033.
Deadline per le quali si potrà però ottenere una deroga, per quanto riguarda il diritto di affitto o di vendita, che consiste nell’impegno di adeguarsi agli standard richiesti entro tre anni dalla stipula dell’atto di vendita o del contratto di affitto.
Secondo fonti di Confedilizia sentite dal Messaggero, si rischia di avere gravi ripercussioni sul mercato immobiliare e anche dal punto di vista sociale.L’obbligo di riqualificazione dunque andrebbe a pesare ulteriormente sulle spalle dei cittadini per adeguarsi alla la svolta green sugli edifici ; mentre tutti gli immobili che non si adegueranno usciranno di fatto dal mercato, facendo lievitare i costi di acquisto e affitto per chi cerca casa, e saranno fortemente svalutati.
Un provvedimento che, però, rischia di sconvolgere il mercato immobiliare dell’intero continente Italia compresa poichè un’ampia fetta degli immobili sul mercato appartiene alla classe energetica G, la più bassa.
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