Reddito di Liberà. Nel corso di un incontro on-line organizzato dall’Inps, che si è svolto nella mattinata di oggi fra esponenti di varie amministrazioni, si è fatto il punto sul Reddito di Libertà, il nuovo contributo economico destinato alle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali.
Nell’introdurre l’incontro Gabriella Di Michele, Direttore generale Inps, ha ricordato le recenti misure, quali la decontribuzione e la cosiddetta certificazione di parità, prevista dalla legge 162 del 2021, a vantaggio delle aziende, ma pensate per agevolare l’assunzione delle donne e la loro permanenza al lavoro. Si tratta di misure che si rivolgono spesso agli uomini, imponendo agli imprenditori una particolare attenzione nei confronti delle donne alle loro dipendenze, per fare in modo che giungano alla consapevolezza dell’importanza del ruolo femminile.
La normativa parte dalla prevenzione ma ha come obiettivo lo sviluppo e l’indipendenza economica.
Di seguito è intervenuta Paola Paduano, del Dipartimento delle Pari Opportunità, che dopo i ringraziamenti alle diverse amministrazioni per l’efficacia del lavoro in sinergia, ha sottolineato il ruolo dei centri antiviolenza e delle case rifugio, vere sentinelle sul territorio nazionale, con l’importante ruolo per il reinserimento delle donne nel tessuto sociale.
Paola Paduano ha inoltre ripercorso le principali linee della Convenzione di Istambul, ratificata dal nostro Paese. In particolare, l’articolo 3 si sofferma sul concetto di “violenza economica”, che la donna subisce nel nucleo familiare, ogniqualvolta le viene impedito di avere accesso alle risorse. La convenzione impegna gli stati firmatari a adempiere a queste funzioni di sviluppo e inserimento nel mondo del lavoro. In questo senso si impegna la Ministra per le pari opportunità.
Maria Sciarrino, Direttrice centrale Inclusione sociale e Invalidità civile dell’Inps, ha invece illustrato gli obiettivi del Reddito di Libertà, una prestazione importante soprattutto per dimostrare che lo stato c’è, e ne ha spiegato dettagliatamente le caratteristiche tecniche: le destinatarie, gli importi, le modalità per fare la domanda.
Veronica Nicotra, segretario generale ANCI ha ringraziato tutti gli Enti che hanno collaborato all’attuazione della misura: il periodo della pandemia ha portato con sé il coraggio di pensare e attuare strumenti che in tempi normali non sarebbero stati introdotti, anche per mancanza di adeguate risorse finanziarie. Oggi sono venuti meno i vincoli europei e sono state rese disponibili le risorse necessarie ad introdurre una misura che ci si augura abbia successo. I Comuni hanno un ruolo fondamentale, perché sono il primo contatto per le donne vittime di violenza e offrono anche dopo un sostegno sociale importante, che va al di là del contributo economico.
Renato Gasperi, Coordinatore tecnico della Commissione Politiche Sociali della Regione Calabria – Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha sottolineato il ruolo delle Regioni, che si impegnano ad attivarsi per l’attuazione del provvedimento, con nuovi impulsi per favorire interventi capillari sui territori, sia dal punto di vista della prevenzione che della protezione.
Il fenomeno è in crescita purtroppo e le Regioni cercheranno di integrare questa misura economica con altre risorse e altri fondi a disposizione degli enti locali. Bisogna fare rete per raggiungere questo obiettivo comune.
Ha moderato Alessandro Casile, responsabile Ufficio Comunicazione esterna dell’Inps.
Articolo pubblicato il giorno 15 Dicembre 2021 - 13:53