Sullo sfondo della foto che apre questo articolo appaiono inconfondibili i pini e i cipressi degli Scavi di Pompei.
E sulla destra dell’immagine la sagoma del vecchio e malridotto, più che antico, ex Hotel Suisse. Siamo a Pompei quindi. Non si tratta della inaugurazione del nuovo cavalcaferrovia della “Variante di Roccapipirozzi”, come più volte la abbiamo definita su queste colonne, vista l’angustia della sede stradale, nettamente inferiore ai nove metri lineari.
Si tratta piuttosto della inaugurazione del “restyling” della strada Masseria Curato connessa al Cavalcaferrovia realizzato da RFI Italia – cioè dalle ex FFSS – sulla linea ferrata Napoli-Salerno.
La iniziativa, durata ben più di un decennio, infognata dalla burocrazia, si è incardinata su uno “scambio” tra Comune di Pompei e RFI Italia. Lo scavalcaferrovia in cambio della soppressione dell’antico passaggio a livello, che già nell’Ottocento esisteva a pochi metri dalla Stazione Pompei Scavi delle Regie Ferrovie Borboniche.
Quell’attraversamento era un antico diritto di passaggio e superamento dei binari che, in prosieguo della orinaria tratta Napoli-Portici, furono portati prima da Portici a Torre Annunziata e poi, più a Sud, fino a Nocera Inferiore.
Tutto ciò avveniva nell’Ottocento. Correva infatti l’anno 1858… quando i medesimi luoghi – oggi teatro della inaugurazione del Cavalcaferrovia nella mattinata luminosa e fredda di Lunedì 13 Dicembre di quest’anno 2021 dell’Era COVID – furono interessati dalla inaugurazione della vecchia e originaria Stazione Borbonica.
Essa è ancora là. Niente di nuovo quindi sotto il sole!
La stazioncina borbonica del 1858 intanto rimane ad aspettare di diventare un HUB Turistico. Anche se si è rassegnata a ri-diventare semplicemente di nuovo se stessa, cioé una delle tante stazioni della linea Napoli-Salerno-Battipaglia delle ex FFSS.
E, forse, semplicemente un mal funzionante nodo di scambio tra la Stazione EAV di Villa Misteri e la nuova (antica) Stazione rifunzionalizzata, ampliata e dotata di una passerella pedonale che dovrebbe (dovrà?) portare i viaggiatori da e per Salerno o Napoli, alla Stazione EAV Villa Misteri sulla linea ferrata EAV Napoli-Sorrento. Se non è uno scioglilingua… poco ci manca.
Una sola cosa però è certa, purtroppo. Non si tratta più di un HUB turistico!
L’utilità della modesta arteria è e sarà indubbia per il collegamento dell’area vesuviana a quella stabiese. Ma basti pensare che negli anni Cinquanta del Novecento la variante del centro urbano di Pompei, allora ben più piccolo, ha una carreggiata ampia oltre nove metri per capire di che livello progettuale sia l’opera targata RFI Italia: insufficiente e inadeguato a Pompei.
Senza se e senza ma! Basterà un auto in panne per bloccare ogni flusso turistico su bus. Il livello esecutivo poi è più modesto di quello dei lavori attualmente in corso in centro Città di Pompei. E,…“ho detto tutto”!… avrebbe detto Toto’.
Intanto RFI Italia, liberandosi dell’opera, ancora carente di adeguata segnaletica turistica, oggi ha fatto tagliare il nastro della inaugurazione del cavalcaferrovia al Sindaco di Pompei Lo Sapio, accompagnato dall’onnipresente Presidente del Consiglio Comunale La Marca.
Si rimane però tutti in attesa che venga concordato il nuovo Progetto dell’ex HUB Turistico, alla cui ideazione e attuazione stanno partecipando anche i vertici del Grande Progetto Pompei. Finora senza alcun risultato concreto, visto che RFI pare rivendicare il proprio ruolo di finanziatore e autore principale, se non unico, del Progetto.
La cerimonia – a dire il vero frettolosa e un po’ dimessa, senza alcuna osservazione almeno visiva degli aspetti tecnici del restyling e della realizzazione – si è svolta alla presenza di pochi intimi, se escludiamo la cinquina di giornalisti presenti e gli addetti ai lavori di RFI Italia e del Comune di Pompei, in effetti padroni di casa e obbligati alla presenza.
L’invitante tavolo del Buffet – allestito sulla tratta centrale di cavalcaferrovia, evidentemente per una maggiore massa di partecipanti – non è bastato ad attrarre cittadini e curiosi.
Ha tagliato il nastro il Sindaco in persona, che tradiva una certa tensione dovuta forse ai rumors che danno in rotta di collisione con la linea della Maggioranza quattro consiglieri riunitasi di recente in gruppo consiliare. Lo Sapio ha pronunciato poi un discorso che si è fatto apprezzare per la brevità, ma in sostanza sommario.
Cosa altro dire? Che a caval donato non si guarda in bocca?
Federico L.I. Federico
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