Obbligo mascherine all’aperto in tutta Italia e Fffp nelle situazioni a maggior rischio assembramento – forse persino a bordo di mezzi pubblici – tamponi per i vaccinati tra seconda e terza dose, Green pass con durata più breve.
E ancora: possibile estensione dell’obbligo vaccinale a nuove categorie, che andrebbero così ad aggiungersi al personale sanitario, alle forze dell’ordine, ai dipendenti delle scuole e delle università. Complice l’arrivo e la corsa della variante Omicron, “che gli scienziati ci dicono essere molto più contagiosa delle precedenti”, il governo si appresta a varare una nuova stretta. Che verrà decisa oggi 23 dicembre in cabina di regia e poi varata da un Consiglio dei ministri, l’ultimo prima di Natale, pronto a pronunciarsi su più dossier.
La priorità, rimarca a più riprese il premier Mario Draghi durante la tradizionale conferenza di fine anno, è fare la terza dose. Perché “i vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus”: non a caso “dei decessi tre quarti sono non vaccinati”.
Il presidente del Consiglio premette che a guidare le misure che il governo adotterà sarà la scienza, i numeri, i dati, “non la politica”.
Intanto “non è esclusa” la scelta dell’obbligo di tampone per situazioni a rischio, come feste e discoteche. Ma in ballo potrebbero esserci anche le partite di calcio, con l’esito di un tampone negativo per i tifosi che vanno a seguire la squadra del cuore allo stadio. D’altronde ai tedeschi è andata anche peggio: dal 28 dicembre tornano le partite a porte chiuse.
Alcuni mesi dopo la seconda dose, ha ricordato Draghi, la protezione del vaccino comincia a calare “più rapidamente di quanto si pensasse e per certi tipi di vaccini anche più rapidamente” e serve una barriera ulteriore per il periodo di intermezzo fino alla terza dose: “In quel periodo è utile fare il tampone per aumentare la protezione dal virus”.
Questa ragione muove anche l’ipotesi, ormai quasi una certezza, che la durata del Super green pass tra la seconda e la terza dose verrà ridotta: potrebbe scendere a 4 mesi, secondo fonti di governo.
Mentre non ci sarà nessuna sorpresa sul calendario delle vacanze scolastiche: non verrà allungato, il 10 gennaio tutti sui banchi. Sarà avviato uno screening nelle scuole, ma il ritorno alla didattica a distanza per ora sembra scongiurato.
“Faremo di tutto perché questa esperienza non si ripeta”, dice il premier assicurando di essere consapevole della sofferenza che le restrizioni hanno provocato nei giovani e nei bambini.
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Una riflessione, nella cabina di regia in programma oggi, verrà fatta anche sulla tipologia di tamponi da fare, mentre si profila già all’orizzonte un possibile braccio di ferro sulla gratuità dei test per scovare il Covid, con la Lega pronta a chiedere tamponi a costo zero se verrà introdotto l’obbligo, anche per i vaccinati, come passepartout per poter accedere a grandi eventi o situazioni considerate più a rischio.
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