Il gup di Napoli, Vincenzo Caputo ha condannato a sette anni di reclusione Luigi Frenna, il 19enne coinvolto nella rapina di uno scooter, avvenuta la sera dello scorso 17 luglio a Napoli, durante rimasero ferite due donne, di 34 e 64 anni, quest’ultima in maniera grave.
Frenna – accusato di rapina e lesioni aggravate in concorso con un complice minorenne anche lui sotto processo davanti al Tribunale per i minorenni – ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione a rilasciare dichiarazioni spontanee durante le quali ha voluto chiedere scusa: “Non sono un mostro, signor giudice”, ha detto, affermando di essere pentito per l’accaduto. L’imputato ha anche voluto sottolineare che non era sua intenzione causare lesioni alle vittime e di non avere compreso che la signora si fosse fatta cosi’ male.
Ieri Pina Russo, figlia della 64enne Patrizia Perone, ancora non ripresasi dalle conseguenze della violenta botta alla testa, ha pubblicato un post su FB nel quale ha chiesto una condanna “…equa e proporzionata al reato commesso”.
Stamattina, alla requisitoria del sostituto procuratore di Napoli, Enrica Parascandolo, che ha chiesto dieci anni di reclusione per l’imputato, e’ seguita l’arringa del difensore di Luigi Frenna, l’avvocato Carla Maruzzelli, la quale ha chiesto l’esclusione del nesso causale tra la rapina e le lesioni.
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Secondo il legale, infatti, la caduta dallo scooter delle due donne sarebbe stata provocata dalla brusca accelerazione del mezzo, provocata dalla conducente che voleva sfuggire alla rapina, dopo avere udito le minacce. Per questo motivo, secondo il difensore di Frenna, la passeggera dello scooter, che era senza casco, sarebbe caduta, battendo violentemente la testa sul selciato.
La figlia della vittima Patrizia Petrone è intervenuta in diretta telefonica a La Radiazza:“Ad oggi mamma non sta ancora bene, dobbiamo soltanto sperare in un miracolo. Ai magistrati chiediamo giustizia.”
“Ancora oggi la signora e Patrizia non si è ripresa da quella notte. La famiglia, alla quale va la nostra vicinanza e la nostra solidarietà, si è rivolta a noi per lanciare un grido di dolore e giustizia affinché la pena sia proporzionata al reato commesso. Noi chiediamo il massimo della severità contro questi delinquenti che hanno rovinato la vita a una famiglia di persone lavoratrici e oneste. Non vogliamo arrenderci all’idea che la mobilitazione e la comprensione avvenga sempre a favore dei criminali, dei delinquenti e dei violenti. Noi siamo dalla parte delle vittime e lo gridiamo assieme a questa famiglia con tutta la nostra forza.
Purtroppo una parte consistente della città guarda con simpatia e solidarietà prevalentemente ai delinquenti a cui vengono dedicati murales abusivi, canzoni neomelodici, altarini illegali e in certe occasioni anche cortei. Degli innocenti e delle vittime purtroppo se ne occupano in pochi, cadono quasi tutti nel dimenticatoio”, dichiarano Il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli ed il conduttore radiofonico Gianni Simioli.
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