Piotr Zielinski mentre esce dal campo durante la partita contro l'Empoli
Malore Zielinski: il Napoli si appresta ad affrontare la settimana che precede il big match di domenica 19 dicembre a San Siro contro una delle dirette rivali in testa alla classifica, il Milan.
Spalletti ed il suo staff avranno cinque giorni per monitorare le condizioni dei giocatori, tra infortunati ed indisponibili, da convocare per la trasferta milanese.
Su tutti, resta la preoccupazione per le condizioni di Piotr Zielinski. Il polacco è uscito al 20′ durante la sfida di domenica contro i toscani, accusando dolori al petto. Il bordocampista DAZN Alessio Di Giuseppe, intervenuto fra primo e secondo tempo della partita, aveva parlato di “mal di gola e tosse”, cosa che ha portato a successive difficoltà respiratorie. Nel post partita Spalletti ha aggiunto “gli abbiamo chiesto di provare a continuare, ma lui era spaventato. Quindi lo abbiamo chiamato fuori”.
Per ora dagli esami sono arrivate notizie più rassicuranti: il polacco resta a rischio per la sfida contro i rossoneri, ma tutti gli esami ai quali si è sottoposto (tampone compreso) sono risultati negativi. Solo qualche linea di febbre per il giocatore, che sta recuperando.
L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport tiene in allerta il Napoli, paragonando il caso Zielinski a quanto accaduto a Victor Lindelof, difensore svedese del Manchester United. Quest’ultimo ha avuto sintomi molto simili a quelli dell’azzurro lo scorso sabato: dolore al petto e difficoltà respiratorie, condizione che l’ha costretto ad uscire dal campo durante il match contro il Norwich, dopo circa 70 minuti di gioco.
Nei giorni successivi, poi, la scoperta del focolaio Covid nel gruppo squadra del club inglese, cosa che ha portato al rinvio del prossimo incontro in programma contro il Brentford.
Gli azzurri, come da protocollo, continueranno a sottoporre Zielinski e l’intero gruppo a tamponi quotidiani per scongiurare ogni tipo di pericolo. In caso di ulteriori esiti negativi si potrebbe considerare quindi scongiurato anche il rischio di aver accusato infezioni nella partita contro il Leicester di giovedì, quando gli inglesi si erano presentati al “Maradona” dopo aver lasciato 6-7 contagiati a casa e dopo aver rifiutato i test dell’Asl Napoli 1.
Vincenzo Scarpa
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