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La storia della cartomanzia: le origini di un’arte in continua evoluzione

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Le origini della cartomanzia

Ma quali sono le origini della cartomanzia? Ci sono numerose versioni, a volte in contrasto l’una con l’altra, a proposito della nascita di questa arte. Secondo alcuni, per esempio, le radici della cartomanzia devono essere ricercate in Cina, dove questa attività era considerata una propaggine del domino, il quale in passato era un mezzo per conoscere la volontà degli dei e non un semplice gioco. Una teoria diversa, però, ipotizza che siano stati gli egizi i primi a poter essere considerati maestri in questo ambito.

La teoria di Alliette

Nella seconda metà del XVIII secolo il francese Alliette si occupò della redazione di un saggio dedicato a questo tema, e affermò che il solo libro che fosse riuscito a sopravvivere alle fiamme che avevano colpito la biblioteca di Alessandria parlava, guarda caso, di cartomanzia. Nell’antico Egitto, essa veniva praticata con 78 carte, che per altro ai tempi non erano carte ma foglie d’oro molto sottili, su cui si trovavano incisi geroglifici intrisi di mistero. I sacerdoti, leggendo questi geroglifici, avevano la capacità di predire il futuro.

Dai geroglifici alle carte

Con il passare del tempo, i geroglifici sparirono e cedettero spazio a molte altre figure ricche di simbolismi. Si può andare in Spagna per trovarne una conferma in epoca medievale, ma lo stesso vale per la Germania e, in un periodo successivo, per la Francia. Fino a quando, più o meno intorno alla metà del XVI secolo, si diede vita al primo tentativo di normare questa arte divinatoria e prevedere delle regole specifiche. Fu Guillaume Postel a dare alle stampe il volume intitolato “Chiave delle cose occulte” (in lingua originale, “Clef des Choses cachées), grazie a cui venne sancita in via ufficiale la nascita della cartomanzia moderna secondo le caratteristiche che le vengono attribuite e che le riconosciamo ancora oggi. Lo stesso vale per i tarocchi, ancora adesso utilizzati anche se con alcune varianti.

I tarocchi per la cartomanzia

Per la cartomanzia, infatti, si usano 78 carte dei tarocchi, che sono distinte in due gruppi. Ci sono, infatti, i 22 Arcani maggiori e i 56 Arcani minori. Gli Arcani maggiori includono una vasta gamma di figure simboliche che hanno una relazione diretta con dei concetti universali, come per esempio la torre, l’impiccato, gli amanti, il carro, l’eremita, la papessa, il matto, la giustizia, la ruota della fortuna, e così via. Gli Arcani minori, invece, sono visivi in quattro semi, e cioè le spade, le coppe, i denari e i bastoni.


Articolo pubblicato il giorno 6 Dicembre 2021 - 09:18


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