Jean Alesi arrestato per il coinvolgimento nel lancio di un petardo nelle vicinanze di Avignone.
Il 57enne ex pilota della Ferrari ha ammesso i fatti che gli sono stati contestati e commessi domenica sera nei confronti del cognato. Davanti agli inquirenti Alesi – 13 stagioni in Formula 1, 201 Gran Premi e 32 podi, tra cui una vittoria in Canada nel 1995 – ha spiegato di aver posizionato “un grosso fuoco d’artificio comprato in Italia” accanto alla finestra dello studio di architettura di suo cognato, “senza immaginare di provocare danni del genere”, stando alle parole del sostituto procuratore di Nimes riportate da L’Equipe.
L’esplosione avrebbe causato danni alle persiane e al vetro antieffrazione. Gli inquirenti sono riusciti a risalire rapidamente ad Alesi perché diversi testimoni avevano annotato la targa del veicolo del sospettato, una Bmw, registrato a nome di un ente gestito dal fratello di Jean Alesi, José. Il pilota si è giustificato dicendo di voler fare solo un “brutto scherzo” al cognato, in procinto di separarsi da sua sorella.
L’uomo ha negato di avere attriti con Alesi ma ha comunque sporto denuncia per il danneggiamento subito. Fermati dalla polizia anche il figlio di Alesi e il suo amico, per accertare se siano complici dell’atto. “Scettico” sulla possibilità che si tratti solo di uno scherzo il magistrato, che continua le indagini per verificare se sussistano altri motivi dietro il gesto.
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