<em>“In queste ore sto ricevendo messaggi molto tristi, parolacce e anche minacce. Io non ho fatto niente di male, ho solo denunciato quello che tutti hanno visto, stavo normalmente lavorando. E ora voglio tornare alla normalità”. E’ lo sfogo di Greta Beccaglia, la giornalista che sabato scorso è stata molestata durante un collegamento televisivo dallo stadio Castellani di Empoli (Firenze), al termine del match tra la squadra di casa e la Fiorentina.
Per le molestie alla giornalista due tifosi della Fiorentina, di 48 e 45 anni, sono indagati per il reato di violenza sessuale.
“Io ho denunciato il fatto, poi sarà la giustizia a fare il suo corso”, ha aggiunto Beccaglia, oggi a Firenze, a margine di una conferenza stampa organizzata a Firenze da Ordine dei giornalisti, Associazione stampa Toscana e Federazione nazionale della stampa italiana.
“Voglio essere ricordata come la ragazza che, se un giorno arriverà al suo obiettivo lavorativo, lo avrà raggiunto per la sua professionalità e non per quello che mi è successo”, ha precisato.
Beccaglia ha poi commentato il ritorno in tv del conduttore Giorgio Micheletti, che ha subito critiche per la gestione della situazione in diretta: “Per me è un padre lavorativo – ha detto – Ha tentato di difendermi, poi magari può aver sbagliato parola. Il video che è diventato virale dura 20 secondi, ma in realtà quello non tagliato dura più minuti”.
Intanto il presidente della Lega Serie B, Mauro Balata, consegnerà questa sera a Greta Beccaglia il pallone del campionato griffato di rosso, utilizzato dalle 20 squadre della Serie B nello scorso weekend come simbolo per sensibilizzare alla lotta contro la violenza sulle donne.
Il gesto avverrà allo stadio Curi nell’intervallo dell’anticipo della 16/a giornata, Perugia-L.R. Vicenza, informa la Lega B, “un segno di civiltà, rispetto, accoglienza verso chi all’interno di un contesto calcistico ha subito una violenza e che proprio dal calcio deve ricevere un attestato di solidarietà”.
Articolo pubblicato il giorno 3 Dicembre 2021 - 16:08