Prosegue il filone dedicato ai grandi artisti che il Teatro Tram di Napoli porta avanti fin dalla sua fondazione. Dopo il debutto, la scorsa settimana, dello spettacolo “Nella bottega di Caravaggio” è tempo di un atteso ritorno: mercoledì 8, sabato 11 e domenica 12 dicembre va in scena “Frida Kahlo”.
Fin dal suo debutto, il testo di Mirko Di Martino – scritto prestando attenzione a documenti e testimonianze originali tra cui le lettere dell’artista, il suo diario privato e l’autobiografia di Diego Rivera, artista anche lui e grande amore della pittrice – ha incontrato il favore del pubblico collezionando decine di repliche sempre sold out, migliaia di spettatori e innumerevoli rappresentazioni per le scuole.
Sul palco, Titti Nuzzolese e Peppe Romano – nei panni di Frida Kahlo e Diego Rivera – raccontano la coppia di artisti cogliendone le infinite sfumature e dando voce e corpo a tutte le contraddizioni di un grande amore: i due pittori si incontrarono per la prima volta nel 1922, quando lei era una ragazzina minuta e ribelle. Si sposarono sette anni dopo, divorziarono nel 1939, si risposarono nel 1940: tutta la loro storia coniugale fu inframmezzata da continui tradimenti e colpi di scena.
Il Teatro Tram propone così il ritratto privato di una donna che si discosta dallo stereotipo di “grande artista sfortunata” per rivelare tonalità inedite e meno conosciute di una donna diventata icona.
“Lo spettacolo è anche una riflessione sulla condizione femminile del secolo scorso e, di riflesso, nella società contemporanea – spiega Mirko Di Martino -. Frida, in vita, non ottenne mai il successo artistico né un vero riconoscimento, al contrario del marito che fu acclamato dai critici. I tempi non erano ancora maturi per una vera parità tra pittori e pittrici. Frida fu vittima di questa situazione ma, nel privato, la assecondó, collocandosi spesso all’ombra di Diego Rivera”.
La storia dello spettacolo “Frida Kahlo” inizia nel 2016 con un reading al Palazzo delle Arti di Napoli basato sulle lettere di Frida e Diego Rivera: da allora il testo scritto da Mirko Di Martino e in quella occasione interpretato dall’attore Riccardo Polizzy Carbonelli, ha fatto molta strada raccogliendo intorno a sé non solo l’interesse di addetti ai lavori e di appassionati d’arte ma anche quello di un pubblico che si è affacciato sul mondo privato e artistico di Frida proprio grazie a questa rappresentazione.
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