Covid, i ristoratori di Napoli: “Decisione della Regione porta calo del 50%”. Di Porzio: diminuiscono i turisti e aumentano i prezzi del cibo
“Sicuramente il provvedimento della Regione Campania ha portato un calo di oltre il 50% delle nostre previsioni di vendita”, dichiara Massimo Di Porzio, titolare del sua ristorante Umberto a Chiaia, presidente Fipe Confcommercio per la Campania e vice presidente dell’Associazione verace pizza Napoletana, nella giornata in cui entra in vigore il regolamento per il covid del governatore campano dal 23 dicembre al’inizio di gennaio.
Un taglio molto forte sui guadagni di ristoranti, pizzerie, bar che si erano ben preparati per il periodo natalizio visti i napoletani e i tanti turisti in arrivo: “Un primo colpo – spiega all’ANSA – è arrivato dalla mancanza dei turisti che non sono venuti, che hanno prenotato e disdetto, tante persone che hanno avuto paura da Spagna, Francia, Gran Bretagna. Questo periodo di solito i napoletani si aggregano, fanno tavoli grandi per il periodo di Natale, si fanno le cene per gli auguri, stavolta sono quasi tutte annullate. Lo scorso anno non si fecero e quest’anno tutti erano pronti a farle ma poi sono stati presi dalla paura e non vogliono condividere, vicino a Natale hanno paura, vogliono poca gente in giro nei locali, le previsioni sono al ribasso”.
Previsioni al ribasso che ormai stanno insegnando ai ristoratori che l’inverno è un periodo ormai duro: “Abbiamo capito – spiega – che questo virus è invernale, il periodo di Natale diventa sempre difficile, molto più a rischio dell’estate e delle vacanze estive. Dobbiamo cominciare a farci una ragione nel settore. Molti colleghi sono demoralizzati dalla situazione sviluppata nelle ultime due settimane, dalla nuova ordinanza di De Luca di venerdì che come al solito ha avuto un effetto domino. Molti sono avviliti, vivono un periodo difficile con grandi spese e anche con le tredicesime, eppure a ottobre avevamo visto una situazione migliorata, molti stavano anche pagando fitti arretrati, invece ora c’è paura, ci aspetta gennaio, febbraio, marzo, mesi freddi, con il rischio covid”.
E a rendere difficile la situazione per i ristoratori, sottolinea Di Porzio, c’è anche l’aumento dei prezzi dei fornitori del cibo: “Abbiamo trovato – spiega – un incremento di prezzi pesce e frutti di mare, fino al 100% dai fornitori, che ribaltano sulla distribuzione problemi dei corrieri, della carenza merce. Noi ci approvvigioniamo con fornitori che hanno chiesto di fare ordini prima e poi abbiamo trovato una bella sorpresa sui prezzi, che anche i consumatori incontreranno in questi giorni, quando andranno a fare la spesa”.
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