Super green pass. Controlli della polizia municipale nei ristoranti e negli esercizi pubblici, coordinati soprattutto con le Fiamme gialle.
Verifiche sui passeggeri di autobus e metro affidate in modo prioritario a polizia e carabinieri, supportati dai vigili urbani: ma sul trasporto pubblico locale sarà “decisivo il contributo degli enti gestori, in particolare attraverso il proprio personale addetto alle verifiche, in possesso della qualifica di incaricato di pubblico servizio”.
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La circolare del Viminale ai prefetti disegna la nuova strategia dei controlli sul Green pass (e quello ‘super’), pronta a partire in tutta Italia dal 6 dicembre, quando scatteranno le misure previste dal decreto. Il tutto in vista dei vari piani messi a punto dai Comitati provinciali, che si stanno riunendo in queste ore, e di un possibile nuovo incontro dei prefetti con il ministero dell’Interno prima di lunedì prossimo.
Da quella data, il pass ‘base’ (ottenibile con il tampone) sarà necessario in alberghi, mezzi pubblici e spogliatoi. E’ invece obbligatorio il certificato in versione rafforzata (con la vaccinazione o guarigione dal Covid) in locali, bar e ristoranti. Mascherine obbligatorie al chiuso e, in diverse città, anche all’aperto dove previsto da ordinanze locali.
Le stesse Regioni nelle linee guida appena approvate evidenziano “che nella fase attuale nelle quale la campagna vaccinale è in corso e le indicazioni scientifiche internazionali non escludono la possibilità che il soggetto vaccinato possa contagiarsi, pur senza sviluppare la malattia, e diffondere il contagio, la presentazione di una delle certificazioni verdi Covid-19 non sostituisce il rispetto delle misure di prevenzione e contrasto della diffusione del contagio, quali in particolare l’utilizzo della mascherina in ambienti chiusi”.
E “resta inteso che in base all’evoluzione dello scenario epidemiologico le misure indicate potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo”. Nel mirino ci sono soprattutto i furbetti che tenteranno di salire su treni, metro e autobus senza lasciapassare.
L’input è chiaro, ma c’è anche una forte raccomandazione: i controlli sui mezzi pubblici devono essere attuati in modo tale da garantire la fluidità del servizio e da “scongiurare possibili assembramenti ed eventuali ricadute di ordine pubblico”, scrive nel documento il capo di gabinetto Bruno Frattasi, il quale ribadisce che i controlli del pass andranno potenziati anche nelle zone della movida.
Ad alleggerire il lavoro delle forze dell’ordine in questo senso sarà anche il ministero dei Trasporti, con l’introduzione dei biglietti elettronici (ancora allo studio, però), che dovrebbero contenere le informazioni relative al passaporto verde: in questo modo chi è sprovvisto della certificazione verra’ rilevato già al momento dell’acquisto del ticket.
Ma l’esercito non sarà coinvolto per i controlli. “In quel caso gli uomini già in campo con il progetto ‘Strade Sicure’ andrebbero ad occuparsi di quei servizi che ‘immobilizzano’ le forze di polizia per poter cosi’ recuperare più agenti e carabinieri da dedicare ai controlli”, spiegano alcuni prefetti. In generale il monitoraggio del Green pass avverrà tramite l’aggiornamento della app ‘Verifica c19’, che accerterà la dotazione del certificato.
Ma le Regioni segnalano alcune criticità. “Molti studenti che non hanno il certificato verde rischiano di avere difficolta’ nel raggiungere gli istituti. E’ inoltre necessario chiarire, nel caso in cui vengano coinvolte le aziende del Tpl, quali siano le figure che avranno la facoltà concreta di elevare le sanzioni”, chiedono i governatori. Sul certificato verde intanto continuano ad arrivare chiarimenti e posizioni.
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La Consulta ha respinto il ricorso presentato da oltre 27mila cittadini italiani tra prof, studenti e docenti universitari, che riguardo al passaporto verde segnalavano “un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato”. Il Ministero dell’Università ha inoltre ribadito che non c’è obbligo vaccinale nè per studenti o professori, ma solo del Green pass.
E il presidente degli industriali, Carlo Bonomi, rilancia: “Confindustria ha sempre detto che era per l’obbligo vaccinale, poi abbiamo preso atto che c’e’ una difficoltà della politica dei partiti a trovare una sintesi su questo provvedimento”. Lo ha detto nel corso di un incontro a Milano sulla storia economica italiana. “L’unico strumento che abbiamo a disposizione è il Green pass – aggiunge -: l’abbiamo sostenuto e sull’evoluzione, cioè il super Green pass, noi riteniamo che, se si andrà in quella direzione, deve essere per tutti, anche per i luoghi di lavoro”.
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