Oggi come oggi, sono tantissime le persone che scelgono di coltivare cannabis in casa. Soprattutto se si è alle primissime armi, capita di frequente di comprare semi autofiorenti. Questi ultimi, che come dice il nome stesso fioriscono in tempi brevi, sono caratterizzati dalla presenza di Cannabis ruderalis. Se ti stai chiedendo quali siano le caratteristiche di questa genetica, nelle prossime righe puoi trovare alcune informazioni preziose in merito.
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Le origini
Secondo i botanici, le origini della Cannabis ruderalis risalgono a diverse migliaia di anni fa. La zona del mondo in cui sarebbe nata è quella dell’Europa centrale/Russia. La Russia, al giorno d’oggi, è ancora un punto di riferimento fondamentale quando si parla della sua crescita.
Il nome
Quando si parla della Cannabis ruderalis, è interessante soffermarsi sul nome che è stato dato alla suddetta genetica. Il termine ruderal si può tradurre in italiano facendo riferimento alla crescita su terreni di scarsa qualità. Questa definizione è legata al fatto che, come dimostrano diverse evidenze scientifiche, la tipologia di cannabis in questione è in grado di crescere con un approccio infestante, ossia fuori da qualsiasi controllo da parte dell’uomo.
Cannabis ruderalis vs Indica e sativa: ecco cosa sapere
Anche chi è alle prime armi nell’approfondimento delle peculiarità del mondo della cannabis, sa bene che, tra le genetiche più famose, rientrano la Indica e la sativa. Come si colloca la ruderalis in questo quadro? I punti di vista in merito sono diversi. Ci sono botanici che la considerano una varietà a sé stante e altri che, invece, fanno fatica ad assumere questa posizione in quanto la vedono più come una varietà intermedia tra la Indica e la sativa.
Peculiarità fisiche
Dopo questa doverosa premessa, possiamo entrare nel vivo delle caratteristiche fisiche della Cannabis ruderalis. La principale è l’altezza contenuta. Nel momento in cui si ha a che fare con i fiori maturi, la pianta raggiunge un’altezza che, in media, è compresa fra i 30 e i 60 centimetri. Il confronto con la Indica e la sativa cosa evidenzia? Che la Cannabis ruderalis raggiunge altezze decisamente inferiori rispetto alle varietà appena ricordate. Nel caso della Indica, infatti, si parla di 1,5 metri. Quando, invece, si ha a che fare con la sativa, si arriva fino a 5 metri.
Proseguendo con l’elenco delle peculiarità della genetica di cannabis a cui stiamo dedicando queste righe, un doveroso cenno va dedicato al basso contenuto di THC. Questa situazione è scientificamente spiegabile. In virtù della sua tendenza a crescere in contesti dal clima particolarmente rigido, la Cannabis ruderalis contiene, in generale, una percentuale ridotta di cannabinoidi.
Come e quando fiorisce
Parliamo ora di fioritura. Nel caso della genetica al centro dell’attenzione in questo articolo, il processo avviene in maniera automatica. Inoltre, a differenza di quanto accade con la Indica e la sativa, non si ha a che fare con piante fotoperiodiche.
Cosa sapere sugli effetti
Parliamo ora degli effetti derivanti dal consumo di Cannabis ruderalis. Come già detto, parliamo di una genetica contraddistinta da una quantità ridotta di cannabinoidi. Alla luce di ciò, come sottolineato da tanti esperti, il suo consumo nella forma pura è quasi sempre ininfluente. Non a caso, la si trova protagonista di diverse ibridazioni. Ecco alcuni nomi: LowRider, EasyRider, White Express, Speed Ryder, Quick Fruit.
Scoperta nel 1942 analizzando alcune piante originarie della zona del fiume Volga, questa genetica di cannabis va gestita tenendo conto della moderazione nell’utilizzo del concime. Nei casi in cui si ricorre a prodotti commerciali, un consiglio da esperti prevede il fatto di mettere in primo piano una quantità pari alla metà di quella specificata sull’etichetta. In alcuni casi, è meglio addirittura procedere con un quarto.
Eventuali fertilizzanti vanno aggiunti dopo l’avvio della fase di fioritura.
Articolo pubblicato il giorno 23 Dicembre 2021 - 08:41