nella foto i boss Vincenzo Cesarano detto o' mussone e Giuseppe Buonocore detto Peppe Scafati
Guerra e Pace tra i clan di camorra a Scafati come nel celebre romanzo di Tolstoj.
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E’ lo spaccato che emerge dall’ordinanza cautelare della Direzione Distrettuale antimafia di Salerno che ieri ha portato in carcere 21 persone appartenenti ai clan Matrone-Buonococore, Loreto-Ridosso e Cesarano.
E tra gli arrestati ci sono anche Vincenzo Cesarano, 60 anni, alias ‘o mussone, ultimo reggente del clan Cesarano del rione Ponte Persica, al confine con Pompei e cugino del capoclan Ferdinando Cesarano ma anche Giuseppe Buonocore, 47 anni detto Peppe Scafati, genero del boss Francesco Matrone detto Franchino a Belva.
In carcere è tornato anche Ferdinando Cirillo, detto o ‘ battlamiere, storico referente dei Cesarano nella città degli scavi e fratello di un noto ex politico di Pompei. Oridjnza cautelare anche per Luigi Di martino ‘o profeto altro storico boss del clan Cesarano.
E proprio lo scontro tra quest’ultimo e “Peppe Scafati” per la gestione delle estorsioni a Scafati è al centro delle indagini partite nel lontano 2017 con la scarcerazione di Buonocore. Gli spari contro la sua abitazione e l’attentato al Roxy bar rappresentano il culmine dello scontro fino alla riappacificazione e alla decisione della divisione degli introiti del pizzo.
In carcere anche gli imprenditori gragnanesi delle slot Andrea e Filippo Bambace, vittime di estorsione dei Cesarano e a loro volta estorsori per i Buonocore-Matrone ai danni delle aziende rivali.
Custodia cautelare in carcere per:
Andrea Bambace, 27 anni di Gragnano; Filippo Bambace, 58 anni di Gragnano; Giovanni Barbato Crocetta, 28 anni di Scafati; Raffaele Belviso, 41 anni di Castellammare di Stabia; Francesco Berritto 28 anni di Scafati; Giuseppe Buonocore, 47 anni di Scafati; Giovanni (detto Nicola) Cesarano, 55 anni di Pompei; Vincenzo Cesarano, 60 anni di Castellammare di Stabia; Ferdinando Cirillo, 61 anni di Pompei; Luigi Di Martino, 60 anni di Castellammare di Stabia; Aniello Falanga, 57 anni di Scafati; Antonio Palma, 46 anni di Boscoreale e Marcello Panariello, 29 anni di Scafati.
Ai domiciliari:
Salvatore Avallone, 33 anni di Castellammare ma domiciliato a Sant’Antonio Abate; Alessandro Ben Hazaz; 29 anni di Torre Annunziata anche se domiciliato a Scafati; Vincenzo Buonocore, 23 anni di Scafati; Agostino Celentano, 25 anni di Scafati; Raffaele Di Ruocco, 43 anni di Pagani; Salvatore Generali, 58 anni di Scafati; Luigi Marra 33 anni di Boscoreale e Francesco Terrestre, 31 anni di Scafati.
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