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‘Bar Stella’ con Stefano De Martino

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Grande attesa a Rai2 per l’apertura del ”Bar Stella”: originale ‘luogo’, pronto ad ospitare e intrattenere il pubblico con il suo giro di clienti un po’ bizzarri, la Disperata Erotica Band e il personale altrettanto sui generis, a partire dal suo gestore, Stefano De Martino.

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Quattro appuntamenti più un ”meglio di”, in onda da martedì 28 dicembre alle 22.50 dalla sede Rai di Napoli: un carosello di chiacchiere, ironia, colori, citazioni, omaggi, canzoni.

L’atmosfera è familiare e amichevole, popolare e calda come quella del vero ”Bar Stella”: il bar di famiglia fondato cento anni fa dal bisnonno di Stefano De Martino e dove lui ha trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza.

La stessa scenografia è stata disegnata e in parte ricostruita da foto originali dagli scenografi Cappellini e Licheri, arricchita da alcuni reperti storici provenienti realmente dallo storico bar: una ricevuta, un autografo, una vecchia foto, una pala con cui il nonno faceva il gelato.

I personaggi che animano il bar e che il pubblico imparerà a conoscere puntata dopo puntata, sono il barista Luciano, che ha velleità di attore (Herbert Ballerina); il cameriere Franco, a cui piace cantare (Franco Castiglia); la cassiera Ambrosia, che vorrebbe fare la soubrette (Ambrosia); la professoressa Marta, di Roma, che è venuta a insegnare al sud (Marta Filippi);

Libero Parere, cliente ansioso e indeciso, alla perenne ricerca di un lavoro (Francesco Arienzo); l’avvocato D’Afflitto, un po’ traffichino, che ha eletto il Bar Stella come sede del suo studio professionale (Giovanni Esposito);

Il professor Siniscalchi, intellettuale alla buona che dispensa agli astanti le sue perle di saggezza (Mario Porfito); il critico televisivo Umberto Orfeo, milanese, che unisce l’utile al dilettevole e scrive la recensione della puntata in diretta seduto al bar, non disdegnando di sorseggiare un amaro (Giorgio Melazzi); una ”vera” Statua (Adelaide Vasaturo) che saltuariamente si anima declamando frasi e aforismi.

Senza certezza che sia sogno o realtà, compare di tanto in tanto la Niña, cantante del momento onirico (Carola Moccia).

Presenza fissa del bar, la Disperata Erotica Band: formazione in stile Carosone, che suona con strumenti vintage e analogici, accarezzati da grandi musicisti e diretta dal Maestro Pino Perris.

Il nome della band riporta ad una canzone di Lucio Dalla, i cui versi ricordano che ”l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale’. Il racconto della vita del ”Bar Stella” vuole essere infatti un elogio della ”normalità”: in una tv in cui cast, ospiti, musicisti sono sempre presentati come ”straordinari”, il ”Bar Stella” si pone come un baluardo a difesa dall’inflazione dei superlativi.

Per rispolverare una tipologia di rapporto umano che si va via via perdendo: quella della chiacchiera da bar, appunto, priva di aggressività, attenta e curiosa dei racconti altrui, caratterizzata da una leggerezza calviniana che non vuol dire superficialità.

Scenografia di Alida Cappellini e Giovanni Licheri, costumi di Piera Madau, Direttore della fotografia Enzo Napolitano, Direttore di produzione Giuseppe Sivero, a cura di Daniela Di Mario e Tiziana Iemmo, Produttore Esecutivo Chiara Zaccarini, Capo Progetto: Valeria Destefanis, regia Claudia De Toma.


Articolo pubblicato il giorno 27 Dicembre 2021 - 17:12


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