strong>Trentola Ducenta. Nel quadro del rafforzamento delle attività di prevenzione generale e di controllo del territorio esercitato dal Corpo a contrasto dei traffici illeciti in genere, il Comando Provinciale di Caserta ha disposto per il trascorso fine settimana una capillare intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio attuati sull’intera provincia.
In tale contesto, i finanzieri del Gruppo Aversa, insospettiti da un curioso andirivieni sul retro di un bar ubicato in Trentola Ducenta, accedevano all’interno dell’esercizio commerciale e, non appena varcata la porta d’ingresso, notavano che il titolare dell’attività tentava, con insistenza, di premere il pulsante di un piccolo telecomando che aveva tra le mani, puntandolo in direzione di una stanza attigua.
I militari rinvenivano all’interno del locale una vera e propria sala slot abusiva con sette apparecchi del tipo “Videopoker” e “Newslot” non collegati alla rete dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, il cui impianto elettrico di alimentazione era collegato ad una centralina elettronica che poteva essere disattivata proprio tramite il predetto telecomando.
Nel corso delle operazioni i militari accertavano, tra l’altro, che le 7 “slot”, al cui interno venivano rinvenuti oltre 2.200,00 € in contanti, erano state modificate sia in relazione alla tipologia di giochi offerti sia nelle percentuali di vincita, di gran lunga inferiori a quanto previsto dalla normativa in vigore. I macchinari da intrattenimento così gestiti non solo permettevano al gestore di sottrarre al Fisco i ricavi delle giocate, ma causavano grave pregiudizio ai giocatori in quanto il collegamento con la rete dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, garanzia di gioco sicuro avente la finalità di mettere al riparo gli utenti dalle macchine da intrattenimento “truccate”, era stato inesorabilmente eluso.
Al termine delle operazioni, il titolare del bar è stato denunciato alla Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli Nord per esercizio abusivo di giuoco d’azzardo aggravato, ricettazione e mancata esposizione della tabella dei giochi proibiti. Nei suoi confronti, sono state elevate sanzioni per oltre € 30.000,00 in relazione al mancato collegamento dei macchinari alla rete dei monopoli e per la non conformità degli stessi alle previsioni di legge.
Nell’esercizio commerciale è stato inoltre scoperto un dipendente “in nero”, risultato percettore del “reddito di cittadinanza”, la cui posizione è stata segnalata ai competenti Uffici Ispettivi del Lavoro, dell’Inps ed all’Autorità Giudiziaria per le previste sanzioni penali e la revoca del beneficio ed il recupero delle somme indebitamente percepite.
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