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Il santo del Giorno: San Clemente

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La chiesa festeggia oggi San Clemente. Nacque circa l’anno 30 dell’era volgare in Roma da genitori oriundi della Palestina.

Trascorse la giovinezza nella più fedele osservanza della religione paterna; ma quando l’apostolo Pietro venne in questa città a portare la parola del Vangelo, fu tra i suoi primi discepoli e ben presto si distinse fra tutti per fedeltà e integrità di costumi. Più tardi l’Apostolo lo consacrò sacerdote per averlo compagno nel sacro ministero.

Dopo la morte del Principe degli Apostoli, i cristiani lo volevano innalzare subito alla dignità papale, ma egli se ne stimò indegno e fece cadere l’elezione prima su Lino, quindi su Cleto. Quando la vita di questo ultimo venne troncata dalla persecuzione, Clemente fu costretto ad accettare l’onerosa carica. Fu papa zelantissimo, oratore e scrittore: a lui dobbiamo i preziosi atti di tanti gloriosi martiri, avendo egli ordinato a sette notai di raccoglierli per iscritto.

La sua attività non sfuggì ai persecutori. Traiano lo voleva indurre al silenzio minacciandogli la morte: ma l’eroe non si spaventò, anzi avendo sempre presente il sublime esempio di Pietro e di Paolo, lavorava con tutto Io slancio per guadagnare anime a Cristo, per meritarsi la corona immarcescibile e la palma della vittoria.

E la minacciata condanna venne. Tratto in arresto, fu mandato ai lavori forzati nel Chersoneso. Nelle cave di pietra trovò tanti suoi figli che per la comune causa avevano subìto la stessa condanna. Duemila e più cristiani, sotto la sferza degli aguzzini, privi di tutto, persino di un po’ di acqua con cui bagnare le arse labbra e rinfrescare gli infuocati petti, soggiacevano ai più tormentosi e duri lavori. Il cuore del Padre, straziato pel dolore di tanti figli, alzò fidente la sua preghiera a Dio e un Angelo apparendogli su di un vicino colle gli indicò che colà sarebbe scaturita l’acqua. Accorsero i minatori al luogo indicato e trovarono la bevanda refrigerante.

Alla novella del prodigio avvenuto per intercessione di Clemente, numerosi pagani abbracciarono la religione cristiana che aveva un Dio tanto potente e tanto misericordioso. Ma s’indurì invece il cuore di Traiano, il quale ordinò che il venerando capo dei cristiani fosse gettato nel mare con un’ancora appesa al collo.

Ma ecco un nuovo strepitoso prodigio.

Non appena le acque ebbero soffocato quel corpo ormai sfinito, spinte da forza arcana, si ritirarono dalla riva e sul fondo dell’abisso apparve un prezioso monumento sepolcrale di bianchissimo marmo. Gli astanti, stupefatti, mirarono il miracoloso sarcofago, ma la loro meraviglia crebbe ancor più, quando il cadavere dell’intrepido vegliardo scivolando dal seno delle acque guidato da mano angelica, andò a giacere nella tomba marmorea.

Poco dopo le acque ritornarono a ribaciare il lido e la folla abbandonò la spiaggia; ma mentre i cristiani lodavano e ringraziavano il Signore per lo strepitoso miracolo, molti pagani si decisero ad entrare nell’ovile di Cristo. Le reliquie del glorioso Pontefice, portatevi dai santi fratelli Cirillo e Metodio, riposano ora in Roma nella Basilica eretta in suo onore.

La Basilica di San Clemente è forse uno dei luoghi più suggestivi di Roma. Eretta nel IV secolo sulle pendici del Celio – probabilmente sui resti della sua abitazione – è oggi caratterizzata da 3 livelli, che come in una sorta di viaggio del tempo, ci conducono alla basilica sotterranea a tre navate, e infine ad un antico tempio dedicato a Mitra.

Nella chiesa, dove sarebbe custodito il corpo di Clemente, trasportato a Roma, dalla Crimea, dai Santi Cirillo e Metodio nell’868, sono inoltre visibili affreschi anteriori al 1084 dedicati alla vita di Clemente, con scritte che sono uno dei primi esempi di lingua volgare italiana. Di Papa Clemente, romano ma di origine ebraica, ci parlano molti autori antichi: “Dopo aver fondato ed edificato la Chiesa, gli apostoli Pietro e Paolo trasmisero a Lino la carica dell’episcopato. Anacleto successe a Lino. Dopo di lui, al terzo posto, partendo dagli apostoli, fu Clemente ad avere l’episcopato. Egli aveva conosciuto gli apostoli ed era stato in relazione con loro, aveva ancora negli orecchi l’eco della predicazione degli apostoli e dinanzi agli occhi la loro tradizione. E non era il solo, poiché vivevano al suo tempo molti che erano stati istruiti dagli apostoli…”.


Articolo pubblicato il giorno 23 Novembre 2021 - 06:00

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