Summit internazionale per l’Area Marina Protetta di Punta Campanella. Questa mattina a Montecarlo, infatti, sono stati presentati gli esempi virtuosi della Baia di Ieranto e de Le Mortelle, dove salvaguardia ambientale e fruizione convivono per un turismo sempre più green. I
l Parco della Costiera sorrentino amalfitana è stato invitato al Forum delle Aree Marine Protette del Mediterraneo per presentare i risultati della gestione dei due siti. Domenico Sgambati dell’Amp ha esposto i progetti portati avanti nelle due zone B del Parco, realizzati con una serie di attività ecocompatibili. Visite guidate a terra e a mare a Ieranto, in canoa o in maschera e senza la presenza di barche, grazie al monitoraggio che impedisce l’ingresso a motore e l’ancoraggio. Un sito restituito alla natura con una ricca biodiversità protetta. Ben 260 le specie censite nella Baia negli ultimi monitoraggi. A Le Mortelle, invece, il Campo Boe sostenibile consente l’ormeggio e la fruizione senza causare danni alla posidonia. Un sistema ecocompatibile che prevede l’installazione di Boe Manta Ray. L’ ancora viene collocata al di sotto del fondale, è invisibile e a scomparsa, garantendo sicurezza dell’ormeggio e nessuna interazione con la preziosa pianta marina.
Oltre 30 natanti hanno, quindi, la possibilità di ormeggiare alle boe, senza usare l’ancora e senza alcun impatto per i fondali. Esempi virtuosi che vanno nella direzione di una convivenza possibile tra uomo e natura, tra salvaguardia e fruizione di un sito, senza impatti antropici dannosi per l’ambiente.
Una delle sfide del futuro per i parchi e le aree protette di tutto il mondo, con un turismo naturalistico in forte ascesa negli ultimi anni. Se ne è discusso, appunto, al Forum di Montecarlo, in corso proprio in questi giorni in Costa Azzurra in Francia.
Un importante appuntamento internazionale, giunto alla Terza edizione, in cui dirigenti di Parchi, ricercatori, esperti, ONG e associazioni provenienti da numerosi paesi mediterranei, europei e nord africani, hanno affrontato i temi cruciali, le criticità e le strategie future di conservazione e sviluppo sostenibile del Mare Nostrum.
L’obiettivo dell’evento è definire il contenuto della Roadmap post-2020 per le aree marine protette del Mediterraneo. Attraverso la condivisione di un documento operativo che mira ad attuare un progetto comune che coinvolga tutte le parti interessate nella realizzazione. Prevista anche un’ampia mobilitazione per garantire che il 30% del Mediterraneo sia effettivamente protetto entro il 2030. Con maggiori strumenti per aumentare l’efficacia delle Amp e il coinvolgimento di tutti gli stakeholder.
Quella di Montecarlo è la terza edizione del Forum che si è già tenuto nel 2012 ad Antalya, in Turchia, dove è stata sviluppata la prima Roadmap, e nel 2016 a Tangeri, in Marocco, dove è stata valutata e aggiornata la Roadmap for Mediterranean Marine Protected Areas.
“Portare le nostre esperienze positive in un contesto internazionale così importante è motivo di orgoglio e allo stesso tempo ci offre la possibilità di confrontarci con il mondo delle aree marine protette di tutto il Mediterraneo, per scambiare idee, criticità e strategie da adottare per il futuro dei Parchi marini e del mare” il commento di Lucio Cacace, Presidente dell’Amp Punta Campanella.
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