L’Ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta dimostra ancora di essere in prima linea per quanto riguarda le nuove tecnologie: un paziente è stato operato di tumore al cervello da sveglio grazie all’impiego del 5-ALA.
Nell’Unità operativa di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera è infatti ripartita la chirurgia a paziente sveglio, la cosiddetta “Awake Surgery”. Questo metodo ha permesso di operare con successo un uomo di 60 anni, affetto da tumore cerebrale fronto-temporale sinistro.
Importata in Europa dagli Stati Uniti, l’awake surgery è una tecnica complessa, che consiste nell’operare il paziente da sveglio, con il vantaggio di ridurre al minimo i deficit neurologici, anche se si interviene su aree cerebrali particolarmente delicate. Questo il chiarimento fornito dal Direttore dell’Unità operativa di Neurochirurgia, il dott. Pasqualino De Marinis:
“Essendo il paziente sveglio, è possibile, nel corso della rimozione del tumore, controllare e preservare tutte le funzioni del paziente: verbale, motoria, di calcolo, ideo-motoria, associativa, empatica, visiva, uditiva, con particolare attenzione alle funzioni dall’area interessata dal problema”.
Nel caso dell’uomo operato nell’AORN di Caserta, inoltre, alla metodica dell’awake surgery è stato associato l’impiego del 5-ALA, un acido che consente di visualizzare meglio il tumore nel corso dell’asportazione.
I dottori Alessandra Alfieri e Alberto de Bellis, dell’équipe neurochirurgica che ha operato il sessantenne, illustrano il suo funzionamento:
“Il 5-ALA è un agente sensibilizzante, che in fluorescenza evidenzia, con un’intensa luce rossa, il tessuto tumorale rispetto a quello sano, che invece appare blu. Ciò permette al chirurgo di asportare il tumore con maggiore precisione, salvaguardando il tessuto cerebrale sano”.
Sono stati fondamentali per l’esito positivo dell’intervento la gestione anestesiologica curata dal Direttore dell’Unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione, il dott. Pasquale De Negri, affiancato dalla dott.ssa Veronica Mucherino, e il contributo degli infermieri dedicati alla sala operatoria neurochirurgica, Luisa Scognamiglio, Nunzio Guarino e Luisa Fusco.
I medici dell’ospedale riferiscono che il paziente operato al cervello da sveglio non ha riportato deficit neurologici aggiuntivi, e nei giorni successivi all’operazione ha presentato un progressivo miglioramento rispetto alla condizione pre-operatoria. Non essendoci state complicanze, è stato possibile dimetterlo in tempi brevi.
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