Il ciclone mediterraneo Blas semina morte e danni anche in Sardegna.
Dopo avere travolto la Calabria e la Sicilia, la perturbazione ha flagellato la Liguria, la Toscana, il Salento e la Sardegna, dove un 81enne, Antonio Cinus, ha perso la vita travolto da un mare di acqua e fango mentre si trovava nella sua auto a Porto Pino, località marino-balneare sulla costa del Sulcis.
L’autovettura, ribaltata, è stata trovata non lontano dalla provinciale 73 che già dalle prime ore di questa mattina era impraticabile. I vigili del fuoco hanno lavorato diverse ore alla ricerca dell’anziano, inizialmente dato per disperso. Solo in serata, poco prima che iniziasse a far buio, il suo corpo è stato individuato dal team di soccorritori, formato da vigili del fuoco, carabinieri, Protezione civile e Corpo Forestale: era stato trascinato dalla furia dei detriti misti ad acqua sino ad un’area limitrofa al poligono militare di Capo Teulada.
Abbastanza distante da dove era scomparso l’81enne. Sono invece stati tutti rintracciati i cacciatori dispersi. Nonostante l’allerta gialla, ora passata ad arancione, non avevano voluto rinunciare ad una giornata venatoria che però si è tramutata in un vero e proprio incubo per quattro uomini che sono stati tratti in salvo a Sarroch.
Recuperati con l’elicottero dei vigili del fuoco anche altre quattro cacciatori che si erano rifugiate su un albero a Villa San Pietro e altre due che erano rimasti bloccati a bordo di un’auto. In salvo anche una ventina di cacciatori rimasti isolati in un agriturismo nella zona di Capoterra.
L’attenzione pero’ resta alta su tutta l’Isola, dove le piogge di oggi hanno superato i 100 mm andando abbondantemente oltre le medie stagionali di novembre che si attestano sui 68 mm. E dove continuera’ a piovere almeno sino a mercoledi’, secondo l’ufficio meteo dell’Aeronautica militare.
Diverse centinaia le richieste di aiuto nel sud dell’Isola: a Cagliari la viabilita’ cittadina e’ stata completamente bloccata con le strade di alcuni quartieri che si sono trasformate in fiumi in piena; scantinati e case allegate; sistema idrico in tilt e muri crollati. Come a Siliqua, sempre nel Sulcis, dove a cedere, a causa delle infiltrazioni, e’ stato il muro portante di una casa.
All’interno si trovavano due anziani e il figlio: nessuno e’ rimasto ferito ma tutti hanno dovuto abbandonare la propria abitazione. Un’altra famiglia, rimasta isolata in casa sui monti attorno al capoluogo sardo, e’ stata tratta in salvo dalla Protezione civile e dal sindaco di Capoterra, mentre un intero paese della citta’ metropolitana di Cagliari, Burcei, e’ rimasto senza elettricita’ per diverse ore.
Articolo pubblicato il giorno 14 Novembre 2021 - 20:00