Napoli. Saranno interrogati stamani dal gip Giovanna Cervo del Tribunale di Napoli i 5 pistoleri del clan De Luca Bossa Minichini che il 25 settembre scorso avevano ferito due agenti per fuggire a un controllo e puntato contro di loro una pistola mitragliatrice.
La Direzione distrettuale antimafia ha ottenuto ieri l’emissione di un nuovo provvedimento restrittivo con l’aggravante della finalità mafiosa. Si tratta di Giuseppe Veneruso, 28 anni, (colui che materialmente era alla guida all’auto e aveva puntato la pistola contro gli agenti) Ciro Giovanniello, 19 anni, Giuseppe Iacovelli, 41 anni, Vincenzo Barbato, 22 anni, e Giuseppe Damiano, 19 anni.
Sono accusati di detenzione armi e resistenza a pubblico ufficiale, reati ag- gravati dalla finalità mafiosa, in quanto il loro fine sarebbe stato “quello di agevolare l’organizzazione di appartenenza, denominata clan De Luca Bossa-Minichini-Casella, facente parte unitamente al clan Rinaldi radicato nella contigua zona di San Giovanni a Teduccio e del clan Aprea attivo nel contiguo quartiere di Barra, del cartello mafioso denominato ‘Alleanza di Secondigliano”.
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I cinque saranno interrogati alla presenza dei rispettivi avvocati: Giuseppe Veneruso accompagnato dagli avvocati Giovanni Maria Portaro e Gennaro Tarallo; Ciro Giovanniello da Guglielmo Ventrone; Giuseppe Iacovelli da Aurelia De Nunzio; Vincenzo Barbato dall’avvocato Giuseppe Milazzo, e infine Giuseppe Damiano da Angelo Peccerella.
Articolo pubblicato il giorno 5 Novembre 2021 - 08:58