strong>Napoli. Si assenta da casa per motivi di salute, va dai parenti in Irpinia e le occupano l’abitazione. La vittima e’ una prof novantenne: e’ successo, come riferisce Il Mattino, a Napoli. A denunciarlo, nel corso dell’omelia e’ un parroco. E’ successo in pieno centro citta’, vicino a piazza Plebiscito, in via Egiziaca a Pizzofalcone.
Chi e’ entrato nella sua casa ha provveduto a cambiare la serratura e rimosso gli arredi di proprieta’ dell’anziana. Dall’altare non ha taciuto, come riferisce il quotidiano, don Michele Pezzella, parroco della chiesa Immacolata a Pizzofalcone per il quale chi ha occupato quella casa “non e’ un vero cristiano”. Il sacerdote ha spiegato di aver notato una certa assuefazione rispetto a un fenomeno cosi’ grave, anche perche’ non sarebbe il primo caso di un’occupazione abusiva proprio a Pizzofalcone. Si torna a parlare nuovamente di occupazioni abusive di alloggi pubblici destinati ad altri assegnatari irregolari.
Il 9 novembre scorso, secondo quanto è stato segnalato al Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli, è stata occupata l’abitazione di proprietà comunale di via Egiziaca a Pizzo Falcone a Napoli in cui vive con regolare fitto e contratto da 60 anni una professoressa 90enne. La donna si trovava in altra località per motivi di salute. L’abitazione è stata scassinata da un gruppo di persone che hanno smantellando l’appartamento distruggendo il mobilio e tutti i beni della proprietaria. La libreria della professoressa è stata fatta a pezzi e, insieme ai mobili, è stata abbandonata in strada in diversi punti del perimetro che va da Pizzofalcone al Pallonetto di Santa Lucia. Lo smantellamento dell’abitazione è attualmente in corso.
“Non è il primo caso simile che avviene in questo palazzo storico che apparteneva al demanio e poi è passato al comune. La signora chiede di tornare a casa ma nessuno ha il coraggio di dirle la verità. Dal 2002 il palazzo è vittima di azioni di occupazioni continue. Infatti non è il primo caso registrato in uno stabile che, tristemente, registra occupazioni continue e vanta ben 30 appartamenti occupati allacciati anche abusivamente alle utenze. Lo stesso parroco di zona, don Michele Pezzella, nella sua omelìa ha sottolineato la gravità di una situazione ignobile che non può più essere tollerata e per la quale serve un intervento netto e immediato delle istituzioni.
A partire dal censimento degli occupanti di tutte le case popolari e comunali per proseguire poi con lo sgombero di chi non ha titolo, se non quello riconosciuto dalla camorra e dalla prevaricazione. Per troppo tempo si è fatto finta di non vedere. Arrivando al paradosso che, in alcuni casi, i pregiudicati destinatari di misure restrittive abbiano indicato un alloggio occupato abusivamente per trascorrere gli arresti domiciliari, invece di stare in galera stanno comodamente a scontare la pena ospiti delle case di cittadini onesti a cui viene sottratto un bene fondamentale: la casa. Lo Stato non può essere complice di questa vergogna che rappresenta la sconfitta della legalità e la resa alle leggi dei clan.
Su questa vicenda abbiamo ricevuto dettagliate segnalazioni che abbiamo inoltrato alla Questura di Napoli, al Comando provinciale Carabinieri e alla Polizia Locale di Napoli chiedendo un urgente intervento. – ha dichiarato Borrelli.
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