#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 1 Aprile 2025 - 14:56
13.1 C
Napoli
Capaccio, 15enne ferito alla testa: escluso il pestaggio
Messina, Stefano Argentino, l’assassino di Sara Campanella: “La seguiva e...
Bullismo e cyberbullismo: a “La Birreria” di Napoli i ragazzi...
Tragedia a Ottaviano: donna muore ustionata nella sua abitazione
Junker: il tutor digitale per la raccolta differenziata arriva a...
Pubblicazione in libreria dell’autobiografia di Nunzio Bellino “Cuore elastico”
Il clan di Bari guidato dal boss Misceo dal carcere...
Peppe Barra si esibisce al Teatro Sannazaro con “Assolo per...
Napoli, Gratteri: “Forze dell’ordine a corto di migliaia di uomini,...
Secondigliano, va ai colloqui in carcere con un cellulare nascosto...
Napoli, sosta selvaggia a Vico Tarsia: bambini costretti a scavalcare...
Samarcanda Teatro partecipa alla stagione teatrale di Arcoscenico a Cava...
Guerra e Pace: l’evento conclusivo di Fo Teatro al Teatro...
Il bello di sbagliare, presentazione del libro di Enrico Castelli...
Sparanise, tenta di accoltellare il rivale in amore e colpisce...
Scarcerato Luigi Floriano, noto pregiudicato di Arpaia
Scoperta eccezionale a Pompei: rilievo funebre di una coppia dalla...
Una canzone per l’autismo in uscita il 2 aprile: “Il...
Debutto nazionale di “Le anime morte di Mazzotta” al Teatro...
Truffa ai danni di un’anziana a Perugia: arrestati due napoletani
Il sindaco di Qualiano: “Ospitare il centro sportivo del Napoli...
Pompei: minacciata dal nipote, donna si barrica in casa e...
Quel fenomeno di MANDRAKE, sbanca al cinema e fa sold...
Qualiano: i Carabinieri incontrano gli studenti per promuovere la cultura...
Giuseppe Tantillo presenta “Bianco” al Nest il 5 e 6...
Sagoma – Monologo per luce sola, per e con Nando...
Capaccio, 15enne trovato in strada con una ferita alla testa:...
Napoli, si schianta con la moto contro un’auto: muore il...
Napoli, arrestato rapinatore di coppiette: è stato riconosciuto dalle vittime
Mondragone, trovato con oltre 500 dosi di stupefacenti: arrestato 27enne

Lubrano fu ucciso dai Casalesi: chiesti dalla Dda 5 ergastoli

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

Il pm della Dda ha chiesto il carcere a vita per i boss dei Casalesi Michele Zagaria, Giuseppe Caterino e Francesco Schiavone ritenuti i mandanti dell’omicidio. Fine pena mai richiesto anche per i due specchiettisti del raid Salvatore Nobis ed Antonio Santamaria. Otto anni e 4 mesi, invece, la pena invocata per i collaboratori di giustizia Antonio Iovine e Francesco Zagaria.

PUBBLICITA

La sera del 14 novembre 2002 Lubrano, dopo aver lasciato il suo studio di via Vittorio Veneto, mentre percorreva la strada a bordo di una Toyota Land Cruiser, diretta verso una zona periferica, veniva dapprima superata da un’Alfa Romeo 164 e poi bloccata nei pressi del Bar Giordano, dove i killer del commando iniziavano ad esplodere diversi colpi d’arma da fuoco. Lubrano, nel disperato tentativo di scampare all’agguato, riusciva ad invertire la marcia, tentando la fuga in direzione del centro abitato.

I sicari, quindi, si ponevano all’inseguimento esplodendo numerosi colpi lungo l’intero tragitto fino a via Latina, ove i killer raggiungevano e finivano Lubrano che, nel frattempo, dopo aver urtato con il suo fuoristrada il muro di un’abitazione, aveva tentato una disperata la fuga a piedi. Portato a termine l’efferato delitto, gli autori si dileguavano in direzione di Pastorano, abbandonando l’Alfa Romeo 164, risultata rubata ad Aversa il 12 novembre 2002, in località Arianova ove veniva successivamente rinvenuta bruciata con all’interno le armi poco prima utilizzate.

Secondo quanto ricostruito dalla Dda, Lubrano venne ucciso per vendicare l’omicidio di Emilio Martinelli, fratello del ras dei Casalesi Enrico ucciso da Lubrano ed i suoi sodali. A rivelare il retroscena era stato il collaboratore di giustizia Antonio Abbate durante il processo Spartacus e Martinelli ascoltò quelle parole collegato in videoconferenza. Uscito dal carcere si rivolse ai vertici del clan per ottenere la sua personale giustizia.

Il delitto maturò all’epoca delle guerra fra il clan Nuvoletta il clan dei Casalesi, cui le due vittime erano legate e trovò ulteriore causa in un contrasto insorto fra il Lubrano ed il Martinelli nell’ambito della gestione, da parte dei clan camorristici casertani e napoletani, dei centri Aima di ritiro del prodotto ortofrutticolo eccedentario ( i cosiddetti ‘scamazzi’). Un’inchiesta istruita dalla Dda di Napoli e passata alla storia come Spartacus 3. il collaboratore di giustizia Antonio Abbate raccontò che Emilio Martinelli era stato ucciso da Raffaele Lubrano e dai suoi sodali. Una dichiarazione che Enrico Martinelli, ras dei Casalesi e fratello della vittima, ascoltò in diretta in udienza e che, uscito dal carcere proprio nel 2002, lo portò a maturare la vendetta.

“Appena tornato in libertà (Martinelli) si incontrò immediatamente con me e Francesco Schiavone Cicciariello – ha spiegato recentemente il pentito Nicola Panaro – Ci portò a conoscenza del fatto raccontato da Abbate Antonio”. Martinelli iniziò così a fare opera di persuasione anche “con gli altri esponenti apicali del clan, ossia Antonio Iovine, Giuseppe Caterino e Michele Zagaria diede il placet e ciascuno dei capi dei Casalesi piazzò propri uomini per la commissione del delitto”. La sentenza per i sei imputati che hanno scelto il rito abbreviato ci sarà prima di Natale.


Articolo pubblicato il giorno 29 Novembre 2021 - 20:16

ULTIM'ORA

DALLA HOME

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE


Cronache è in caricamento