“Dello scudetto non bisogna mai parlare. Il Napoli sta vivendo un bellissimo momento, è primo in classifica e sono momenti che abbiamo già vissuto con Sarri. L’importante è non mollare”.
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Così il presidente del Calcio Napoli, Aurelio De Laurentis, a margine dell’inaugurazione in piazza Plebiscito del Villaggio allestito per “Race for the cure.” Il patron del Napoli ha sottolineato che ”é anche bello avere delle squadre competitive che seguono perché altrimenti sarebbe troppo facile. Quando c’erano quelle squallidissime classiche in cui c’erano 10 punti di differenza tra la prima e la seconda – cosa che ho visto esiste anche in altre classifiche europee – diventa quasi disperante. Invece – ha concluso – il saper gestire bene un campionato distribuendo le forze rende tutto fino all’ultimo molto più intrigante e interessante” .
Il presidente del Napoli ha poi affrontato uno dei temi che sta più a cuore ai tifosi. Ovvero il rinnovo del capitano Lorenzo Insigne.
“Si parla, si discute, ma non dipende da noi. Non ho mai forzato la mano, lascio democraticamente agli altri decidere la cosa migliore per la loro vita, per la loro professione, per il loro futuro. Se Insigne pensa che la sua vita professionale debba concludersi a Napoli, siamo qui ad accoglierlo a braccia aperte. Se pensa invece che il suo percorso a Napoli sia concluso, ce ne faremo tutti quanti una ragione, lui per primo che ha fatto questa scelta e noi che dovremo accettare questa decisione”.
“Se il pubblico è il 12/o giocatore in campo, Spalletti è il 13esimo. Credo che la cosa che piace a tutti è che non usa la sua grande conoscenza ed esperienza del calcio ma l’umiltà di mettere tutti in gioco”. Ha detto ancora De Laurentiis.
“Spalletti durante il ritiro ha capito che il nostro spogliatoio ha giocatori importanti. Non uno, due o tre – ha sottolineato – ma una squadra importante e l’altro giorno in Europa lo ha dimostrato perche’ ha saputo reagire al primo gol subito e ha schierato una squadra senza Insigne e Osimhen”.
“Con questo – ha proseguito De Laurentiis – non dico che non siano necessari Insigne e Osimhen ma é necessario anche far giocare gli altri perché quando arriverà questa maledettissima Coppa d’Africa, la squadra anche senza alcuni giocatori può dare un suo rendimento”.
Il presidente azzurro ha preso lo spunti per un affondo contro la Fifa che “si ostina a non voler regolamentare la Coppa d’Africa. Sembra quasi che ai grandi papaveri non interessi nulla dei campionati nazionali – ha dichiarato -, mentre ci dovrebbe essere un grande rispetto per chi investe i propri denari nelle squadre soprattutto per i campionati nazionali”.
“Noi gratuitamente prestiamo i nostri calciatori e li sottoponiamo a sforzi inumani, a viaggi transoceanici, al rischio di eventuali infortuni e anche noi affrontiamo spese”.
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