quartetto felix/foto comunicato stampa
Sabato 13 novembre alle 18.30 quarto appuntamento per Bagliori: presso la Sala Maria Lorenza Longo (ex Refettorio) del Complesso monastico di S. Maria in Gerusalemme, detto “Le Trentarè”, il Quartetto Felix nel concerto Storie naturali, per la sezione La porta dei giovani .
Un linguaggio evocativo accomuna i lavori di 8 giovani compositori, sei dei quali in prima esecuzione assoluta, per il concerto Storie Naturali. Il concerto interseca in maniera duplice il percorso del gruppo: da una parte abbiamo un focus su repertori e linguaggi contemporanei, dall’altra vi è il senso di appartenenza alla propria terra d’origine.
Una sintassi musicale permeata di umanesimo che nel suono rivela il mistero dell’esistenza.
In esecuzione musiche di Cosimo Abbate, Lorenzo Pone, Giuseppe Franza, Marco Salvio, Pasquale Punzo, Ugo Raimondi, Bernardo Maria Sannino, Apollonio Maiello.
Il titolo del concerto fa riferimento alla comune tendenza dei brani presentati, tutti radicati nella contemporaneità e nello spirito di ricerca, a rivolgersi alle qualità “evocative” della musica, sostrato dei differenti percorsi di sperimentazione che hanno caratterizzato la produzione dell’ultimo mezzo secolo.
Il concerto vedrà l’esecuzione di lavori concepiti per varie combinazioni di strumenti ricavabili dalla struttura base della formazione. Si va quindi dal quartetto con pianoforte, al trio d’archi, dal duo tra un arco e il pianoforte a quello tra due archi, giungendo alla composizione per arco solista.
Nel complesso polistilismo musicale del XXI secolo, Storie Naturali, appartiene a una ricerca che accoglie in senso deliberante espressivo tutte le acquisizioni dei nuovi linguaggi, e lo fa rivolgendosi alle qualità evocative della musica, in un racconto che è a un tempo storia narrazione del nostro presente. Storie Naturali interseca in maniera duplice il percorso del gruppo: da una parte abbiamo un focus su repertori e linguaggi contemporanei, dall’altra vi è il senso di appartenenza alla propria terra d’origine.
Un fil rouge sembra legare racconti in forma di quartetto con Storie Naturali: anche qui infatti a dimensione narrativa assume un rilievo primario nell’analisi estetica delle composizioni proposte, ponendo la sensibilità umana al centro dell’evento sonoro.
In fondo gli individui stessi, nel loro insieme, contribuiscono a scrivere la storia della propria comunità: in tal senso il racconto è metafora dell’esistenza stessa, indirizzando la percezione emotiva propria di ogni individuo verso una maggiore consapevolezza di sé.
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