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Appalti truccati a Salerno, Ciarambino: “Inchiesta non sia arma politica”

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<strong>Salerno. “Siamo al cospetto di accuse gravi. Ma troppe volte abbiamo assistito ad assoluzioni con formula piena, per continuare a utilizzare queste vicende come arma politica da brandire contro un avversario”.

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Cosi’ la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e capogruppo regionale M5S Valeria Ciarambino, commentando la recente inchiesta giudiziaria della Procura di Salerno che vede coinvolto, tra gli altri, il governatore della Campania Vincenzo De Luca.

“Personalmente – prosegue – credo che vada ripensato il meccanismo delle cooperative, troppo spesso finito nel mirino della magistratura, a partire dall’inchiesta “Mafia Capitale”, cosi’ come va rivisto il sistema degli affidamenti diretti e delle proroghe degli appalti pubblici per la gestione di servizi di interesse collettivo”.

La capogruppo regionale sottolinea che “il rigore morale che contraddistingue il mio operato in politica e quello che pretendo da chi governa e’ immutato, ma l’atteggiamento oggi e’ piu’ responsabile nella critica, affinche’ sia costruttiva e non scada in strumentalizzazione politica”.

“In questo sono cambiata e siamo cambiati, ma saremo sempre i primi garanti di trasparenza e legalita’, soprattutto quando si parla di gestione delle risorse pubbliche – aggiunge – Su questo aspetto non faremo mai sconti a nessuno. Io sono la prima che riceve tante segnalazioni e di suo pugno firma tante denunce ed esposti alle autorita’ competenti. Ma la politica non si puo’ esaurire nella denuncia. Detto questo, ben vengano le inchieste per far luce su eventuali reati. E chi viene condannato per reati che tradiscono la fedelta’ alle istituzioni deve essere allontanato dalla vita pubblica, senza se e senza ma”.

“La vera forza del Movimento 5 Stelle -conclude – risiede nella critica costruttiva. Non abbiamo mostrato alcuna remora nello stigmatizzare la scelta della giunta di presentare il piano Next Generation Campania, per la gestione dei fondi in arrivo con il Pnrr, senza ascoltare ne’ coinvolgere chi rappresenta i cittadini in assise. Dialogare non equivale a tacere su temi, contenuti e percorsi che non condividiamo”.


Articolo pubblicato il giorno 10 Novembre 2021 - 14:05


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