Arzano. Agguato al Roxy bar: due dei cinque feriti sono stati colpiti per errore.
Lo rendono noto gli inquirenti che stanno indagando su quanto accaduto intorno alle 20 ieri sera ‘Roxy bar’ di via Silone. Nell’agguato sono rimaste ferite 5 persone che sono state trasportate presso i vicini ospedali. Secondo i carabinieri che stanno indagando sulla vicenda due dei feriti erano avventori del bar e non erano tra gli obiettivi dei sicari che hanno sparato all’impazzata.
Per ricostruire la dinamica dell’agguato gli inquirenti – carabinieri e DDA – stanno passando al setaccio le immagini del sistemi di videosorveglianza della zona. Nel raid sono rimaste colpite cinque persone. E, secondo gli accertamenti, tra queste, due sarebbero estranee allo scontro tra clan, due vittime “innocenti”. Entrambe sono ferite lievemente.
Un’agguato di matrice camorristica per il controllo del mercato della droga, secondo gli investigatori, quello avvenuto ieri sera ad Arzano. A lanciare l’allarme su quanto accaduto anche il Comitato di liberazione dalla camorra Area Nord di Napoli che racchiude circa 50 tra associazioni, parrocchie, comitati, gruppi di volontariato, rappresentanti istituzionali e cittadini: “L’agguato della camorra di ieri sera ad Arzano è un pessimo segnale. Poteva essere una strage nella quale potevano morire degli innocenti. Potrebbe essere il prologo di una guerra tra clan per il controllo del traffico di droga e delle estorsioni”. Scrive in una nota il Comitato di liberazione dalla camorra.
“Siamo preoccupati – prosegue la nota – perché i killer hanno sparato all’impazzata in un bar alle ore 20, hanno ferito a colpi di pistola cinque persone che non tutte erano gli obiettivi della spedizione, per lanciare un messaggio chiaro ai loro avversari: Questo territorio è nostro. Ma non ci preoccupa solo quello che accade ad Arzano. Anche ad Afragola la camorra si fa sentire e utilizza le bombe contro gli esercizi commerciali. C’è una camorra spregiudicata, terroristica che va assolutamente fermata perché mette a rischio la sicurezza, la convivenza civile e minaccia da vicino la democrazia. Un filo rosso lega questa escalation criminale particolarmente aggressiva che infiamma i territori da Napoli est a ovest coinvolgendo i comuni dell’area nord e quelli della zona costiera: il controllo delle piazze di spaccio, il racket e l’usura mentre la camorra dei colletti bianchi fa affari, grazie alla complicità dei ceti professionali”.
I componenti del Comitato assicurano: “Noi ci siamo e diciamo con chiarezza e urgenza che occorre dare un segnale immediato, sollecitare risposte strutturali come la videosorveglianza, il rafforzamento degli organici delle forze dell’ordine e avviare un intervento profondo di bonifica nei rioni di edilizia popolare diventati veri e propri fortini dei clan. Come ‘Comitato di liberazione dalla camorra dell’Area Nord di Napoli chiediamo di incontrare quanto prima il prefetto di Napoli per riprendere il dialogo aperto dopo la stesa dello scorso luglio nel Parco Verde di Caivano. O si è contro la camorra o si è complici della camorra”, conclude la nota.
Articolo pubblicato il giorno 25 Novembre 2021 - 12:39