Il sito della Siae è sotto attacco hacker. I documenti sottratti sono 28 mila. La richiesta di riscatto è di tre milioni di euro in bitcoin
Il sito della Siae è sotto attacco hacker. La Società italiana degli autori e degli editori è già a conoscenza dell’intrusione nel proprio database da parte di attori malevoli e ha informato in mattinata la polizia postale e il garante della privacy per tutelare i dati dei propri iscritti, oggetto del ‘data breach’.
Al momento, sarebbero ancora in corso le verifiche per quantificare l’entità del danno. La richiesta fatta alla Siae, spiega il dg Blandini, è di tre milioni di euro in bitcoin . I documenti sottratti sono 28 mila.
Si tratta di un attacco ransomware, un databreach (fuga e pubblicazione di dati) che riguarda circa 60 gigabite di dati degli iscritti. I dati sono stati pubblicati nel dark web ed e’ stata fatta una richiesta di riscatto alla societa’ in bitcoin. La societa’ spiega che non ha alcuna intenzione di dare seguito alla richiesta, e che nessun riscatto sara’ pagato. Tra i dati pubblicati nel dark web, ci sono numerosi documenti di identita’ degli iscritti, contratti tra artisti e società, riconoscimenti di opere, iban e dati sensibili degli associati.
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