Illustrato il cartellone di ‘Salerno Classica‘, firmato da Luigi Lamberti, Francesco D’Arcangelo e Paolo Francese, che ci accompagnerà dal 23 ottobre al 18 dicembre con otto concerti.
Amara sorpresa quella di vedersi chiuse le porte del Palazzo Municipale, irrispettosamente, per la presentazione di un evento che debutta in città, una rassegna musicale che nulla ha a che vedere con gli strascichi post-elettorali, che incombono sull’amministrazione.
Conferenza vietata a solo venti minuti dal suo inizio e che ha trovato immediata ospitalità nella sala interna di uno storico caffè cittadino.
Il cartellone della I edizione di “Salerno Classica” è composta di otto concerti che si svolgeranno nel periodo che va dal 23 ottobre al 18 dicembre 2021, descrivendo un ideale percorso tra i grandi monumenti delle due grandi rettorie di San Benedetto e San Giorgio per concludersi in Cattedrale, grazie alla benevola disponibilità della Curia Arcivescovile.
Salerno Classica, ideata dalle Associazioni Gestione Musica e PianoSolo, fa parte di un progetto più vasto che ha visto l’associazione concorrere e ottenere il finanziamento dal Fondo unico per lo Spettacolo nella sezione Nuove Istanze 2021, con il progetto “Celebrazione, Tradizione, Innovazione”, 15 concerti che coinvolgono oltre il comune di Salerno, che ha sostenuto la kermesse, anche le città di Benevento, Amalfi e Brienza.
Un cartellone, quello di Salerno Classica, che vive del confronto tra le strade maestre del classicismo viennese e il contemporaneo, poiché vi sarà una prima esecuzione assoluta, del confronto tra i giovani strumentisti della Scarlatti e musicisti già affermati a livello internazionale, tra la musica vocale e quella strumentale, tra sacro e profano, tra tutti noi che ri-debuttiamo, organizzatori, musicisti, e soprattutto pubblico, che torna ad affollare le sale e a ritrovarsi, dopo due anni di silenzio.
Il concerto inaugurale di Salerno Classica è stato affidato all’Orchestra Young Scarlatti, fondata e diretta da Gaetano Russo. Sabato 23 ottobre, alle ore 20.30 nella chiesa di San Benedetto a Salerno, la serata, dal titolo “Divertissement”, verrà inaugurata dalle prime parti della formazione con Quartetto per clarinetto e archi in mi bemolle, una trascrizione della Sonata per violino e pianoforte K 380/374f di Wolfgang Amadeus Mozart e il Divertimento n. 1 per quintetto di fiati in si bemolle maggiore di Franz Joseph Haydn, per poi unirsi agli altri strumentisti ed eseguire musica di D’Indy, Rossini, Brahms e Strauss jr.
Si continua sabato 30 ottobre, in San Giorgio, con le Sonate da Camera, in cui si ripropone il tema del confronto con due maniere nuove e rivoluzionarie di concepire la forma della “sonata”, attraverso il dialogo familiare di Giuseppe Carotenuto e Alessia Avagliano al violino, Francesco D’Arcangelo al cello e Luigi Lamberti al contrabbasso, da una parte l’arte e l’ingegno di Rossini con le sonate a quattro e un ensemble del tutto originale con due violini, violoncello e contrabbasso e Ravel con la famosa e affascinante sonata per violino e violoncello, ricca di colori e linguaggi innovativi.
Il mese di novembre vedrà i tre appuntamenti della XIII edizione del PianoSolo Festival, ideato e diretto da Paolo Francese, svolgersi tutti nella chiesa di San Benedetto. S’inizierà il 6 novembre con la serata “Incontri di stili” che saluterà il confronto del Johann Sebastian Bach del Concerto per pianoforte e orchestra in Re minore, BVW 1052, che sarà eseguito da Moira Michelini e dall’Ensemble lirico italiano e del Ludwig van Beethoven del concerto n°4 per pianoforte e orchestra op. 58, nella trascrizione di V. Lachner con Anna D’Errico al pianoforte e il Quintetto dell’Ensemble Lirico Italiano.
Il 13 novembre la serata avrà quale titolo “Prime assolute”, poiché verrà aperta proprio dalla prima mondiale di “All’ombra del terebinto” per violino, viola, cello e pianoforte, di Gianvincenzo Cresta. Il senso della musica di Cresta sta nelle corrispondenze con i colori, nella sinestesia dell’esperienza sonora con quella visiva: dobbiamo apprestarci a un ascolto colorato. Il colore tradotto in suono: le strutture musicali sono omologhe ad altre, come quelle dei colori, o della realtà o del vissuto, in tale rapporto di omologia si afferma l’intreccio suono/colore/vita. Le corrispondenze sono i luoghi simbolici della comunicazione, nei quali si rinnova l’aspirazione alla totalità del linguaggio.
A seguire, Paolo Francese si cimenterà col Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 op. 37 nella trascrizione di V. Lachner, sostenuto dal Quintetto dell’Ensemble Lirico Italiano.
Sabato 20 novembre gran finale del PianoSolo Festival, con l’eterno confronto tra Mozart e Beethoven, ne’ “L’una e l’altra Vienna”. Inizio con il Concerto in la maggiore KV 414, in tre tempi dei quali, per ognuno di essi Mozart scrisse la cadenza, improntata ad uno stile di misurato virtuosismo, nell’esecuzione di Yuri Bogdanov al pianoforte e il Quintetto dell’ Ensemble Lirico Italiano e quel “Meraviglioso quadro sonoro… originale, frappant, anche se spesso percorso da tratti bizzarri e barocchi che solo la profonda, eccentrica personalità del geniale Beethoven poteva produrre
”, che è il Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 op. 73, “Imperatore”, nell’esecuzione di Maria Letizia Michielon al pianoforte col Quintetto dell’Ensemble Lirico Italiano.Il mese di dicembre sarà dedicato al “sacro”, con taglio del nastro sabato 4 dicembre, nella chiesa di San Giorgio, per il concerto dedicato a Dante, in occasione delle celebrazioni dei settecento anni dalla morte dell’ Alighieri, una serata intitolata “Sonata Dantis”, un concerto-racconto che saluterà protagonisti l’attore Alfonso Liguori il tenore Daniele Zanfardino e il baritono Raffaele Pisani e lo stesso Ensemble lirico Italiano, i quali spazieranno tra le grandi opere dei compositori italiani che si sono confrontati con il “metter in musica” i versi più rappresentativi di Dante Alighieri.
Ricordiamo a tal riguardo di Donizetti la cantata “Il Conte Ugolino”, Rossini con una breve romanza estrapolata dall’ episodio della “Francesca da Rimini” e le opere dei madrigalisti Luca Marenzio e Luzzasco Luzzaschi, Verdi con le “Laudi alla Beata Vergine” e ancora, Puccini, Morlacchi e Mario Castelnuovo-Tedesco.
Il sabato successivo, l’11 dicembre, sempre in San Giorgio sarà la serata Vox, con il controtenore Maurizio Di Maio e l’Apulia Cello Ensemble in un programma che spazierà da Albinoni ad Haendel, passando per Vivaldi e Umberto Giordano, fino ad Ennio Morricone. Il fascino coinvolgente delle sonorità del quintetto di violoncelli, vera e propria tavolozza dell’espressività e potenzialità del canto strumentale che si fa fiato, si fonde con l’ibrida vocalità del controtenore, per una emozionante celebrazione della vox umana.
Salerno Classica si chiuderà in Cattedrale il 18 dicembre con l’Oratorio de Noël di Camille Saint-Saens per un concerto natalizio di raro ascolto che è appunto l’ oratorio pro nocte nativitatis Christi, destinato a un quintetto di cantanti solisti, coro di quattro voci miste, orchestra d’archi, arpa e organo. Un organico apparentemente ridotto, quasi cameristico, ma che non per questo ha impedito all’autore, del quale si vuole celebrare, con questa esecuzione, anche il centenario della scomparsa, di esprimere la cifra peculiare della sua arte compositiva, in cui una raffinata scrittura musicale fonde sapientemente intimo lirismo e tensione narrativa con immediatezza espressiva e profondità di pensiero, affidando a una musica di forte impronta meditativa i caratteri insondabili del mistero della nascita del Salvatore.
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