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‘Realtà mancata’, il romanzo di Mimmi

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Storie di un tempo che fu, racconti dell’anima, alla riscoperta di luoghi e di radici. Con la prefazione di Barbara Alberti, la casa editrice Albatros presenta Realtà mancata, il romanzo di Mimmi, scrittrice salernitana al suo esordio, inserito nella collana di narrativa Nuove Voci.

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La presentazione del romanzo avverrà, in una conversazione aperta con l’autrice, dalle 18.30 di giovedì 14 ottobre, al Cafe degli Artisti di Salerno.

Una sera mi sono ritrovata a scrivere di un amore non vissuto: una realtà mancata, appunto. Mi sono ritornati in mente i racconti di mio padre, di mia madre, dei miei nonni e di tutte le persone adulte che ho amato ascoltare da bambina. E la costante era proprio la realtà mancata, un mondo parallelo dove tutto è possibile, dove si realizza tutto ciò che è un credito sprecato, rispetto a quel credito messo a disposizione che ciascuno di noi riceve al momento della nascita. Con la pandemia la vita si è fermata, ho sentito di dover dare un senso alla mia vita e, soprattutto, di dover dimostrare alle mie figlie che un senso ci fosse. Così, ho scavato nel mio passato per trovare un filo conduttore che mi aiutasse a capire il presente e mi catapultasse nel futuro. Era necessario dover tramandare loro qualcosa che venisse dalla mia storia, diventando la loro storia, e che le aiutasse a trovare una giusta collocazione nel mondo” – spiega Mimmi.

Le vicende di un piccolo paesino della costa amalfitana, con i suoi abitanti: Don Aniello, che possiede quasi tutte case del paese; Lucia che sogna catastrofi e manovra intrighi passionali; le spose bambine che diventano maestre d’amore e il giovane protagonista che, in questo paesino di mare accarezzato dalla tramontana, si fa uomo e mette su famiglia, fin quando non decide di andarsene lontano, portando con sé qualche ricordo e tanti dolorosi rimpianti.

Mimmi è lo pseudonimo scelto dall’autrice salernitana che, dopo aver vissuto a Torino per diversi anni, ha fatto ritorno nel paese d’origine di cui scrive, ma è anche un rimando al nome del padre, del ragazzo, del protagonista. I racconti del suo mondo immaginario, sospeso fra realtà e fantasia, così contorto e ingarbugliato, dove però si ha ancora la giusta percezione del tempo, dove si dà a tutto il giusto peso, dove esistono ancora i valori di rispetto, lealtà, onestà, dove il bisogno di fratellanza è una costante che accompagna tutta la vita.

Nasce, così, questo manoscritto che deriva non da un desiderio narcisistico, ma dalla volontà di conoscere se stessa attraverso la storia dei nonni che ha segnato la vita dei genitori e che rappresenta il bagaglio del patrimonio genetico.


Articolo pubblicato il giorno 12 Ottobre 2021 - 13:20 / di Cronache della Campania


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