Paestum tra “Borghi e Cibo”: cala il sipario sul primo congresso internazionale dedicato agli alimenti della tradizione italiana per lo sviluppo dei territori
I cibi della tradizione e il rapporto che li lega ai borghi. In particolare quelli del Cilento, angolo di paradiso della Campania Felix, lì dove la dieta mediterranea ha mosso i primi, fruttuosi passi, andando poi alla conquista del mondo. Si è parlato (anche) di questo, dal 21 al 23 ottobre scorsi, a Capaccio-Paestum, nel corso del primo congresso internazionale voluto e organizzato dall’Associazione di promozione sociale “ParvaRes”, presieduta da Mafalda Inglese.
CONVEGNO “BORGHI E CIBO”
Un evento che ha avuto, non a caso, come titolo “Borghi e Cibo” e che ha aperto (e chiuso) i battenti negli eleganti spazi del Mec Hotel, a un tiro di schioppo dalla suggestiva cornice dei templi di Paestum. Il convegno, nato e pensato anche come momento di confronto tra politica e imprenditoria, tra enti e mondo dell’associazionismo, è nato con l’obiettivo dichiarato di generare sviluppo ed economia, concentrando l’attenzione verso le cosiddette “aree interne” della regione e soprattutto, partendo dalla cultura mediterranea, dai sapori e dalle perle del “made in Cilento”.
IL TESORO DELLA CULTURA MEDITERRANEA
Infatti, come ci ha tenuto a sottolineare la dottoressa Inglese, è importante saper porre la giusta attenzione verso gli alimenti della tradizione tricolore, in un ambito di cultura mediterranea intesa come volano, nonché “strumento di sviluppo di comunità” che, alla prova dei fatti, così piccole non sono. Meno note e visibili forse sì, ma non per questo meno ricche di quella bellezza che, all’opposto, va ricercata, salvaguardata e promossa. Perché sì: insieme, cibo e territori, sapori e folklore, formano uno scrigno di rara e inossidabile bellezza.
UN TANDEM UNICO AL MONDO
Un tandem unico al mondo, in cui risplendono i prodotti della terra, quelli dell’arte casearia e del mare. Bontà di alimenti rari e preziosi. In larga parte, purtroppo, quasi spariti dalle nostre tavole, dove vengono sostituiti da prodotti industriali, di provenienza sovente estera. Meno costosi ma anche tremendamente meno ricchi di quelle proprietà nutritive che così bene fanno alla nostra salute. Prelibatezze che però, non sono perdute e che proprio per questo vanno assolutamente ricercate, valorizzate e rilanciate. Perché anche sinonimo di una cultura popolare e di un’eccellenza tutta “made in Italy” dalla quale può e deve ripartire il vero rilancio del Paese.
LA PARTECIPAZIONE DEI BIOLOGI
Al primo congresso internazionale “Borghi e Cibo” ha partecipato anche una vasta delegazione dell’Ordine nazionale dei Biologi, presieduta dal presidente Vincenzo D’Anna e dalla consigliera con delega nazionale alla Formazione, Claudia Dello Iacovo. Proprio i Biologi sono, infatti, in prima linea per quanto concerne la valorizzazione, i controlli, il rispetto delle norme igieniche e le connesse certificazioni, lungo tutto l’arco della filiera agro-alimentare.
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