strong>Nardella: “Se incontrassi ora Koulibaly lo abbraccerei”. Ma il problema è generale, investe il Paese non solo di Firenze. Per questo contro il razzismo “è il momento dei fatti. Chi è responsabile di cori razzisti non deve più andare allo stadio”.
Senza chiudere “l’intera curva o un settore dello stadio”, ma colpendo “i responsabili, che sono una minoranza”. Lo chiede il sindaco di Firenze, Dario Nardella, dopo i cori razzisti rivolti ai giocatori del Napoli. Il sindaco, dopo le scuse ufficiali rivolte ai giocatori e alla squadra partenopea, torna sull’episodio proprio a Napoli, a margine di una visita allo stabilimento della Hitachi.
“Ho chiesto scusa, ma penso che le migliori scuse siano i fatti”, dice rivolgendosi “al governo del calcio”. Ogni domenica, prosegue, “assistiamo a episodi di razzismo inaccettabili. Il calcio dovrebbe essere un esempio per i giovani, ma mi vergogno a far vedere certe cose a mio figlio.
Spendiamo un sacco di soldi nelle città, a scuola, in campagne contro il razzismo e poi ci ritroviamo i cori razzisti allo stadio. E questo non vale solo per Firenze, riguarda tutta Italia: la stessa Fiorentina è stata vittima di cori razzisti a Bergamo”. Ecco, ora “il governo del calcio passi dalle parole ai fatti, perché le condanne del post partita sono inutili. Non servono a niente”.
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