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Napoli, blitz polizia metropolitana: 3 cacciatori denunciati

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Tre cacciatori denunciati e un impianto acustico illegale per attirare la fauna selvatica sequestrato: questo il bilancio della tre giornate di pattugliamenti effettuate dalla task force della Polizia metropolitana di Napoli contro il bracconaggio e l’abbandono dei rifiuti.

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In campo, agli ordini del comandante Lucia Rea, 8 unità del corpo di Polizia della Città metropolitana e una decina di guardie volontarie venatorie e zoofile di Lipu e Wwf.

Due le aree perlustrate: nella prima, afferente ai territori dei comuni di Nola, Palma Campania e Scisciano, la Polizia metropolitana e le guardie Lipu hanno denunciato alla Procura un cacciatore per aver abbattuto tre tordi bottacci con l’ausilio di un richiamo acustico elettromagnetico vietato. Sono stati sequestrati un fucile calibro 12, nove cartucce, i tre tordi morti e il richiamo vietato. Il cacciatore era sprovvisto di polizza assicurativa e non aveva pagato le tasse per esercitare l’attività venatoria.

Inoltre esercitava la caccia ad una distanza inferiore ai 100 metri dalle abitazioni con grave pericolo per l’incolumità pubblica. Altri due cacciatori sono stati verbalizzati per violazioni amministrative. Sono stati inoltre rilevati numerosi abbandoni di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi nelle campagne, che sono stati segnalati ai Comuni di competenza per la rimozione e la bonifica. Il totale delle sanzioni amministrative comminate è pari a circa 3mila euro. La seconda area è, invece, quella della Riserva naturale dello Stato Cratere degli “Astroni” e Parco regionale dei Campi Flegrei (Napoli).

Qui il blitz della Polizia metropolitana e delle guardie volontarie del Wwf ha condotto al sequestro di un impianto acustico illegale finalizzato ad attirare la fauna selvatica, celato in una cassetta di ferro zincato cementata al suolo e chiusa con un lucchetto blindato. Il sistema era alimentato da una batteria per auto sostenuta da un pannello fotovoltaico.

L’impianto veniva attivato nelle ore notturne, grazie all’ausilio di un timer, per attirare le quaglie, che venivano poi abbattute alle prime luci del giorno. Una attività di caccia vietata, per giunta svolta in un territorio protetto. L’impianto è stato individuato mediante gli innovativi sensori acustici Guardian, forniti da Rain Forest Connection,ong statunitense, installati nella Riserva. I sensori ‘ascoltano’ il bosco e attraverso un complesso sistema di intelligenza artificiale riconoscono e classificano i suoni, riconoscendo l’abbaio dei cani, lo sparo da arma da fuoco, la motosega e tante altre emissioni sonore. Gli operatori del Wwf ricevono un’allerta sul proprio smartphone in tempo reale che veicolano alla Polizia metropolitana.


Articolo pubblicato il giorno 29 Ottobre 2021 - 11:11


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