Napoli. Rischiano il processo il noto cantante napoletano Sal Da Vinci, la moglie, il figlio la show girl Fatima Trotta, e Ciro Giacchetti, un 58enne operatore ecologico di Procida.
Sono tutte le persone coinvolte nella rissa che si scatenò l1 settembre del 2020 su un aliscafo diretto da Procida a Napoli. Un vassoio di dolci schiacciato da un bagaglio: era stato questo il motivo della violenta lite con gravi minacce, anche di morte, e botte, scoppiata , a bordo di un aliscafo.
Una rissa nella quale sono stati coinvolti il cantante Sal Da Vinci, la sua famiglia (moglie e figlio), la show girl Fatima Trotta, e Ciro Giacchetti, un 58enne operatore ecologico dell’isola. La Procura di Napoli ha notificato oggi, a tutti, un avviso di conclusione di indagini contestando i reati di rissa aggravata dai futili motivi e di interruzione di pubblico servizio (l’aliscafo parti’ con 23 minuti di ritardo).
A Sal Da Vinci, al figlio, alla moglie e alla show girl, il sostituto procuratore Luciano D’Angelo contesta anche il reato di lesioni personali in concorso nei confronti del 58enne che, a causa di un trauma cranico-facciale venne giudicato guaribile in 15 giorni. Ma anche nei confronti del 58enne gli inquirenti ipotizzano il reato di lesioni nei confronti del cantante (colpito alla mandibola), di suo figlio (colpito al labbro) e della moglie (varie lesioni sul corpo) e della show girl (colpita agli arti inferiori).
I sanitari giudicarono il cantante guaribile in 10 giorni; 7 giorni di prognosi per il figlio; 10 giorni anche per Fatima Trotta e 7 giorni di prognosi, infine, per la moglie dell’artista. E c’e’ anche il reato di violenza privata aggravata dai futili motivi nei confronti del 58enne, che viene contestato a Fatima Trotta e al cantante relativamente alle minacce proferite.
Il comandante dell’aliscafo, allarmato dall’accaduto, chiese l’intervento dei carabinieri. Sal Da Vinci era di ritorno da uno spettacolo al quale aveva partecipato sull’isola quando fini’ coinvolto nella vicenda. Successivamente pubblico’ un lungo post su Instagram per spiegare la sua versione dei fatti, come fece anche l’operatore ecologico, attraverso alcuni media.
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