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Ercolano, i 2 ragazzi uccisi da vicino mentre cercavano di scappare

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Ercolano. Con una pistola Beretta calibro 40 Vincenzo Palumbo ha esploso 11 colpi contro la Fiat Panda in cui c’erano Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro.

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Lo rende noto la Procura di Napoli in un comunicato. Cinque ogive hanno raggiunto l’auto con a bordo i due ragazzi, colpita mentre si stava allontanando. I due giovani sono stati raggiunti alla testa dai colpi di pistola, dopo che i proiettili avevano perforato il tetto dell’autovettura. A confermare che i colpi sono stati esplosi mentre l’auto si allontanava dall’abitazione di Palumbo, sono state le immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisite dagli inquirenti.

Vincenzo Palumbo e’ stato sottoposto a fermo dalla Procura di Napoli in quanto ritenuto gravemente indiziato del duplice omicidio di Giuseppe Fusella 26 anni e Tullio Pagliaro, 27 anni.

LA PROCURA DI NAPOLI: NESSUNA IPOTESI DI FURTO, PER PALUMBO CONDOTTA INTENZIONALE

I due ragazzi non sono stati trovati in possesso di armi da fuoco o di altro genere. Nell’auto non c’erano strumenti “da scasso” e neppure indumenti per travisare il volto e renderli irriconoscibili. Inoltre, nessuno degli elementi raccolti dai inquirenti fa ritenere che i due ragazzi fossero in procinto di commettere un furto o una rapina.

Intanto è stato stabilito che si terranno mercoledi’ prossimo 3 novembre, presso il Secondo Policlinico di Napoli, le autopsie sui corpi dei due giovani uccisi. Il conferimento dell’incarico al consulente della Procura di Napoli e’ in programma alle 11 del giorno prima, il 2 novembre, nel Nuovo Palazzo di Giustizia.

Le operazioni peritali invece prenderanno inizio alle 16 del 3 novembre. Al momento solo la famiglia Pagliaro ha designato un legale di fiducia, nella persona dell’avvocato Maurizio Capozzo il quale, a sua volta, potrebbe designare un consulente di parte per l’accertamento tecnico irripetibile che comprende l’esame autoptico e le analisi tossicologiche.

Ercolano, don Marco Ricci: “Città fuori controllo”

”Sono molto rattristato: e’ un triste episodio accaduto nel mio territorio parrocchiale. Non sto a giudicare perche’ ci sono indagini in corso, ma la violenza va sempre condannata”. Lo dice Marco Ricci, sacerdote nella chiesa del Sacro Cuore di Gesu’, in via Luigi Palmieri ad Ercolano nella localita’ San Vito vicino al luogo in cui l’altra notte si e’ consumata la tragedia che ha visto vittime due giovani incensurati Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro.

”Don Primo Mazzolari diceva ‘tu non uccidere, sia se sei nel giusto che nell’errore’. Cio’ che e’ accaduto e’ il sintomo di un mondo che viene educato alla violenza. Anche Papa Francesco parla di fraternita’ nella ‘Fratelli tutti’ dell’Enciclica. Dio chiese a Caino dove e’ tuo fratello? Il mondo e’ pieno di ‘Caini’ che purtroppo non si prendono cura degli Abele. Quanto accaduto e’ segno che la citta’ comincia ad essere fuori controllo e la gente non ha piu’ fiducia nelle istituzioni.

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San Vito, al di la’ di quello che e’ accaduto, si sente spesso abbandonata dalle istituzioni. E’ una zona estesa ed e’ un territorio incontrollabile e incontrollato: dovrebbe essere amministrata come fosse una citta’. Le istituzioni e le forze dell’ordine devono cominciare ad acquistare fiducia nella gente e la gente deve dare fiducia alle istituzioni”. 


Articolo pubblicato il giorno 30 Ottobre 2021 - 16:09


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