E’ un vero e proprio terremoto giudiziario e politico quello che si è abbattuto all’alba di oggi sul comune di Salerno.
A una settimana esatta dal voto, la politica cittadina e quella regionale sono state travolte da un’inchiesta della procura di Salerno che ha portato all’esecuzione di dieci misure cautelari. Tra i 29 indagati c’e’ anche il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, riconfermato una settimana fa con il 57% dei voti. Nell’inchiesta compare anche il nome del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca per una cena elettorale a cui ha partecipato.
Gli investigatori hanno documentato che il governatore (che non e’ in nessun modo coinvolto in questa vicenda), a febbraio 2020 ha partecipato ad una cena in un ristorante di Salerno insieme, tra gli altri, con i rappresentanti di alcune società cooperative salernitane. L’incontro, secondo la Procura di Salerno, era stato organizzato da Fiorenzo Zoccola , uno degli arrestati di oggi.
Secondo l’accusa, oltre ad essere presidente di una cooperativa sociale sarebbe stato il gestore di fatto di diverse altre cooperative che si occupano della manutenzione del patrimonio comunale a Salerno. Nel corso delle indagini, a seguito della perquisizione effettuata nella sede della cooperativa sociale Terza Dimensione, e’ stata rinvenuta la fattura emessa dal ristorante di Salerno che ospitò la cena a febbraio 2020, per un importo di 650 euro pagati con carta di credito della cooperativa.
Gli investigatori hanno appurato che in quella data si tenne realmente una cena presso quel locale: circostanza confermata sia da alcune intercettazioni telefoniche avvenute nei giorni precedenti che attraverso un servizio di osservazione effettuato all’esterno del ristorante.
Nell’inchiesta di oggi è finito agli arresti domiciliari, invece, è finito Giovanni (Nino) Savastano, consigliere regionale eletto nella civica Campania Libera che alle Regionali del 2020 sostenne il governatore De Luca, ed ex assessore alle Politiche Sociali del Comune di Salerno. Stessa misura e’ stata disposta per Luca Caselli, direttore del settore Ambiente.
In carcere e’ finito Fiorenzo Zoccola, presidente di una cooperativa sociale nonché, secondo la Procura, gestore di fatto di diverse altre cooperative che si occupano della manutenzione del patrimonio comunale.
Per altre sette persone (tutti presidenti di coop) e’ stato disposto il divieto di dimora a Salerno. Gli indagati (sono 29 complessivamente) sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti inerenti l’aggiudicazione di appalti.
A Savastano e Zoccola, la Procura contesta anche il reato di corruzione elettorale. Dalle indagini effettuate dalla Squadra Mobile sarebbe, infatti, emersa l’esistenza di un accordo tra i due: Savastano avrebbe promesso l‘aggiudicazione e la proroga degli affidamenti in cambio del sostegno alle elezioni regionali del settembre 2020.
Intesa che l’assessore – poi eletto in Consiglio regionale con 16.569 voti nella coalizione a sostegno di De Luca – avrebbe portato avanti predisponendo e sostenendo le delibere di giunta relative all’affidamento dei servizi. Il sindaco Vincenzo Napoli, invece, é coinvolto nell’inchiesta assieme al suo collaboratore Felice Marotta e al presidente della società in house “Salerno Pulita”, Antonio Ferraro.
Per la Procura, insieme ad alcuni rappresentanti delle società cooperative, avrebbero turbato la gara per il noleggio di un lavastrade per la partecipata. In particolare, attraverso un meccanismo ben strutturato, avrebbero rivelato il contenuto delle offerte presentate dagli altri operatori economici, in modo da avvantaggiare una delle società cooperative.
Nell’inchiesta, intanto, è finita marginalmente anche Piazza della Libertà, la maxi-opera inaugurata proprio a poche settimane dal voto. La Procura contesta al dirigente Luca Caselli l’affidamento del servizio di vigilanza del cantiere che sarebbe avvenuto in maniera illegittima.
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Un modus operandi che, secondo gli investigatori, non sarebbe “episodico” ma che testimonierebbe “il modo distorto” di gestire le “procedure di evidenza pubblica nel settore della gestione dei servizi da parte del Comune di Salerno”.
Questi nomi dei 29 indagati dal giudice per le indagini preliminari, dr.ssa Gerardina Romaniello
1) CASELLI Luca, di 63 anni, residente a Salerno
2) SENATORE Marcello, di 41 anni residente a Nocera Superiore
3) MANDOLA Ciro, di 47 anni residente in Nocera Superiore
4) ZOCCOLA Fiorenza, di 62 anni residente in Salerno
5) CIOTTA MARCELLO di 58 anni residente in Salerno
6) FRANCESE Davide, di 45 anni residente in Salerno
7) CITRO Dario Renato, di 57 anni residente in Salerno
8) LANDI Vincenzo, di 49 anni residente in Salerno
9) MINELLI Davide, di 56 anni residente in Salerno
10)MOSCA Maria Grazia, di 31 anni residente in Salerno
11)STOMPANATO Patrizio, di 58 anni residente a Giffoni Sei Casali
12)GIORGIO Lucia, di 55 anni residente in Salerno
13) MEO Mauro, di 42 anni ivi residente in Sant’Angelo di Ogliara
14)ZOCCOLA Gerardo di 58 anni residente in Salerno
15) MAROTTA Felice, di 81 anni residente in Salerno
16)FERRARO Antonio di 69 anni, residente in Salerno
17)NAPOLI Vicenzo di 71 anni, residente in Salerno
18; CIAPARRONE Ugo, di 63 anni residente a Salerno
19)SAVASTANO Giovanni, di 62 anni residente in Salerno
20)GARGIULO Daniele,di 53 anni, domiciliato in Salerno
21)SOGLIA Pasquale, di 65 anni residente in Mercato San Severino (Sa)
22)ROMEO Giuseppe, di 56 anni residente in Salerno
23)SBOZZA Rosaria, di 53 anni, residente in Fisciano (SA)
24)NAUTILI Luciano,di 55 anni, residente in Salerno
25) TREZZA Giuseppe, di 63 anni residente in Salerno
26)ZOCCOLA Honeylet, di 33 anni domiciliato in Salerno
27)CATANZANO Giovanna, di 75 anni residente in Salerno
28)ZOCCOLA Pio, di 28 anni residente in Salerno
29) ZOCCOLA Emanuele, di 32 anni residente in Salerno
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