Caivano. “In marcia per chiedere che almeno il corpo di Antonio venga restituito alla famiglia. Ci sono i familiari e gli abitanti del parco Verde, quelli che per la prima volta hanno avuto il coraggio di esporsi, ma anche il sindaco di Caivano Enzo Falco e Don Patriciello. Dobbiamo essere a fianco di questa famiglia, è giusto che le istituzioni e la Chiesa facciano sentire la propria presenza a questa madre consumata dal dolore.
E’ d’obbligo che in realtà cosi emarginate e degradate lo Stato sia presente nei fatti non con slogan. Dove c’è miseria, emarginazione, dove sorgono ghetti, perché tale è il Parco Verde di Caivano, bisogna rispondere con i fatti. Perché gente che vuole salvarsi ce n’ è e a quella va data una possibilità. Oggi a Caivano è stato gettato un seme, una piccola parte di residenti è scesa in strada schierandosi contro i venditori di morte.
E’ un inizio dobbiamo insistere. Dobbiamo stare accanto alla famiglia di Antonio, per sconfiggere la ferocia criminale, vietato girarsi dall’altra parte.”. Lo ha detto Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde che ha partecipato sabato pomeriggio alla marcia.
Nei giorni scorsi il consigliere Borrelli ha incontrato la famiglia del giovane. Dopo il ritorno a Caivano, al Parco Verde, Antonio avrebbe iniziato a frequentare una famiglia di spacciatori secondo le ricostruzioni della madre. In casa si rendono conto del cambiamento e delle nuove possibilità economiche. La madre lo ha anche denunciato ai Carabinieri per cercare di proteggerlo. Ma lunedì scorso Antonio esce con alcune persone, che oggi risultano irreperibili, e scompare nel nulla. Un caso, a quanto pare, di ‘lupara bianca’.
Articolo pubblicato il giorno 16 Ottobre 2021 - 20:30