È uscito, venerdì 15 ottobre, l’Ep dei Novaffair: “Aut Aut”. Il lavoro discografico comprende 5 tracce alternative rock dal sapore anglosassone, realizzate con il sostegno dell’etichetta discografica milanese Accannone Records di Max Martulli, lo storico tour manager degli Afterhours e Levante.
“Aut Aut” dei Novaffair è il bivio, la scelta tra quello che possiamo e non possiamo essere, tra quello che vogliamo e non vogliamo fare.
“Aut Aut”, infatti, rappresenta il nucleo, la sostanza e la volontà di esprimere un modo sincero per entrare in contatto con la musica della band napoletana. Un progetto maturo in chiave alternative rock, con rimanda agli anni ’90, non disdegnando tendenze nuove e contemporanee.
Delle 5 tracce, 2 sono accompagnate da un videoclip presente su YouTube. Si parte da “Weekend”, regia di Alessandro Freschi (Frè), con una parte da protagonista per Carlo Caracciolo, attore di Gomorra – La serie, che affronta il concetto di dicotomia. Il voler essere altro da sé in questo spazio che è il weekend, trasposto in un mondo virtuale in cui si può essere invincibili.
Il protagonista si muove alla ricerca di qualcuno in uno scenario underground cittadino, ma arriverà a scoprire che due mondi separati possono collidere. Solo uno potrà essere la realtà. Poi arriva “Sottosopra”, per la regia di Vincenzo Russo, racconta invece di una vita piena di immagini: i nostri sbagli, le occasioni mancate, il tempo perso, e la necessità di guardarsi indietro.
Un uomo cammina solo e ricorda. Scorrono visioni di tempi passati e di vita vissuta, di gioia e divertimento, di nostalgia e del presente. La vita passa davanti agli occhi come un film.
Gli altri 3 brani sono: “Io sono la neve”, che conduce a riflettere sui rapporti tra le persone, soprattutto quando si è chiusi, riservati, freddi, ci si incontra e ci si scontra ma non sempre possiamo essere salvati; “La resa”, un vortice in cui continuamente ci si perde e ci si ritrova in una stanza vuota, si lotta per qualcosa che non c’è più ma che può diventare la prima pietra su cui costruire una nuova storia, una nuova vita; “Nessuna ragione”, un gioco tra quello che vediamo e viviamo ogni giorno.
Un’umanità che ha perso la rotta, un’umanità che trova pace nel farsi la guerra senza mai chiedersi il perché.
Articolo pubblicato il giorno 18 Ottobre 2021 - 16:36