Turbata liberta’ degli incanti e falsita’ ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Sono le contestazioni a tre indagati dalla procura di Vallo della Lucania, che, dopo indagini dei carabinieri, ha ottenuto dal gip la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficiale e il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione e di esercitare la professione di ingegnere.
L’inchiesta e’ nata dopo la denuncia, il 10 ottobre di tre anni fa ai militari dell’Arma, di una presunta violazione a opera dell’allora responsabile dell’area pubblica del Comune di Montecorice e Rup della disciplina prevista in materia di appalti pubblici nell’ambito di un bando municipale per la realizzazione di opere pubbliche.
Le indagini, affidate alla Compagnia di Agropoli, hanno consentito di portare alla luce un meccanismo per ‘truccare’ la gara per l’affidamento dei lavori di un’altra opera pubblica messo in piedi dal responsabile dell’area pubblica del Comune di Montecorice e altri indagati, che avrebbero affidato, prima, l’incarico di direttore dei lavori a uno dei destinatari delle misure e poi si sarebbero accordati tra di loro perche’ i lavori venissero aggiudicati a una ditta ‘amica’, unica offerente.
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