angelo gala/foto comunicato stampa
Sabato 30 ottobre alle 18.30, presso la Sala Maria Lorenza Longo (Refettorio) del Complesso monastico di S. Maria in Gerusalemme, detto “Le Trentarè”, per il secondo appuntamento di Dissonanzen 2021 –”Bagliori, Recital pianistico di Angelo Gala“.
Il programma mette al centro il repertorio pianistico di matrice russa, legato a compositori che furono tra i più rappresentativi protagonisti della musica prodotta in Unione Sovietica nel XX secolo.
Pagine che passano dal lirismo di Prokofiev all’atmosfera rarefatta di John Cage e di Daria Scia, con un pezzo in prima esecuzione. Dal Pianismo romantico di Shchedrin allo stile quasi parlante di Schnittke, passando per quello aforistico di Schostakovick.
Il concerto rientra nella sezione La porta dei giovani, che segna la nascita di uno spazio dedicato ai giovani compositori ed interpreti. A questo progetto è legata l’istituzione di un premio di composizione, assegnato al miglior pezzo acustico in prima esecuzione assoluta tra dieci opere selezionate, che verranno eseguite durante l’arco dell’intera rassegna.
Il premio, assegnato da una commissione formata da Tommaso Rossi, Ciro Longobardi, Gianvincenzo Cresta e Alessandra Bellino, è sostenuto da Antica Officina Partenopea. Le altre due sezioni, che caratterizzano questa rassegna musicale sono, Mystic Sounds, legata all’incontro tra voce, strumenti ed elettronica, e Gli antichi e i moderni che mette a confronto musiche antiche e contemporanee.
Per questa stagione concertistica fondamentale la nascita di una fattiva collaborazione con l’associazione l’Atrio delle Trentatrè, che opera nella zona dell’Anticaglia – nel pieno centro storico di Napoli, nei pressi della collinetta di Caponapoli, ovvero, il luogo dell’Acropoli della Napoli greco-romana – ed è votata ad una mission sociale e culturale di grande impegno civile.
Grazie a questa preziosa collaborazione Dissonanzen potrà utilizzare la bellissima sala intitolata a Maria Lorenza Longo, la fondatrice dell’Ospedale degli Incurabili, ovvero il Refettorio del Complesso monastico di Santa Maria di Gerusalemme, fondato nel 1585 e denominato delle “trentatré” sia in ricordo degli anni di Cristo sia per il numero massimo di monache che poteva ospitare e ancora ospita.
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