Vaccini, Gimbe: “Oltre 3 milioni di over 50 senza alcuna copertura”. Lo rileva la Fondazione Gimbe, nel consueto monitoraggio settimanale.
Al 15 settembre, risultano consegnate 91.849.241 dosi di vaccini: con 3,7 milioni di dosi dell’ultima settimana, le scorte di vaccini a mRNA superano quota 10 milioni. Sempre alla stessa data, il 74,1% della popolazione (n. 43.924.031) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+552.102 rispetto alla settimana precedente) e il 68% (n. 40.295.980) ha completato il ciclo vaccinale (+1.223.873).
In calo nell’ultima settimana il numero di somministrazioni (n. 1.720.055), con una media mobile a 7 giorni di 234.183 somministrazioni/die. “Nonostante la considerevole disponibilità di dosi – commenta Cartabellotta – il numero di prime somministrazioni, dopo tre settimane di stabilità intorno a quota 720-750mila, nell’ultima settimana è sceso a 525mila. In attesa di conoscere gli effetti dell’estensione dell’obbligo del green pass, à evidente che le attuali strategie della campagna non riescono a contrastare l’esitazione della popolazione ancora non vaccinata”.
Per quanto rigaurda la copertura degli over 50, l’88,9% della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, (+0,5% rispetto alla settimana precedente) con nette differenze regionali. Si va dal 93,3% della Puglia all’83% della Calabria.
In dettaglio:
Over 80: degli oltre 4,4 milioni, 4.205.980 (93,9%) hanno completato il ciclo vaccinale e 102.620 (2,3%) hanno ricevuto solo la prima dose.
Fascia 70-79 anni: degli oltre 5,9 milioni, 5.353.137 (89,7%) hanno completato il ciclo vaccinale e 133.144 (2,2%) hanno ricevuto solo la prima dose.
Fascia 60-69 anni: degli oltre 7,3 milioni, 6.376.274 (85,7%) hanno completato il ciclo vaccinale e 219.502 (2,9%) hanno ricevuto solo la prima dose.
Fascia 50-59 anni: degli oltre 9,4 milioni, 7.491.811 (79,1%) hanno completato il ciclo vaccinale e 440.596 (4,7%) hanno ricevuto solo la prima dose.
Complessivamente 3,9 milioni di over 50 (14,4%) non hanno ancora completato il ciclo vaccinale, con rilevanti differenze regionali (dal 17% della Calabria al 6,7% della Puglia): di questi, 3,03 milioni non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose.
A fronte di un sostanziale appiattimento dei trend di vaccinazione in questa fascia di età, continuano a salire le curve degli under 50, in particolare delle fasce 12-19 e 20-29 anni che hanno superato le fasce 30-39 e 40-49 anni. In particolare, sottolinea Gimbe, con le scuole già ripartite, preoccupa che nella fascia 12-19 anni, nonostante il costante incremento delle coperture, ancora 1,53 milioni di ragazzi (33,7%) non abbiano ricevuto nemmeno una dose di vaccino, con rilevanti differenze regionali.
L’efficacia del vaccino, aggiunge Gimbe, da aprile ad oggi si conferma stabile e molto elevata nel ridurre i decessi (96,3%) e le forme severe di malattia che necessitano di ricovero in area medica (93,4%) e in terapia intensiva (95,7%). Relativamente alle diagnosi di SARS-CoV-2, invece, l’efficacia si e’ ridotta dall’88,5% (periodo 4 aprile-11 luglio) al 77,3% (periodo 4 aprile-5 settembre), in misura inversamente proporzionale all’eta’: infatti, nella fascia 12-39 anni l’efficacia è scesa sino al 67,2% nelle scorse settimane, ed ora dopo una stabilizzazione sembra risalire.
“Questo conferma – spiega Cartabellotta – che durante il periodo estivo tra i piu’ giovani deve aver influito l’incremento dei contatti sociali e la minore attenzione ai comportamenti individuali, fondamentali per prevenire il contagio anche nelle persone vaccinate“. Nei soggetti vaccinati con ciclo completo, rispetto ai non vaccinati, si registra un netto calo dell’incidenza di diagnosi e soprattutto di malattia severa che porta ad ospedalizzazione, ricovero in terapia intensiva o decesso: nelle varie fasce di età, le diagnosi di SARS-CoV-2 si riducono infatti del 77,8-80,7%, i ricoveri ordinari dell’88,8-95,6%, quelli in terapia intensiva del 92,5-97,4% e i decessi del 93,4-100%.
“Il progressivo aumento delle coperture vaccinali e l’adesione ai comportamenti individuali – conclude Cartabellotta – hanno permesso di contenere la quarta ondata e i nuovi casi e i ricoveri hanno finalmente iniziato a scendere. Tuttavia con l’autunno alle porte, la riapertura delle scuole e i 9,4 milioni di persone, oltre agli under 12, che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, si rischia una ripresa della circolazione del virus e un aumento delle ospedalizzazioni con conseguenti limitazioni nell’assistenza ai pazienti non COVID-19. In questo contesto, è inaccettabile la presa di posizione di personaggi pubblici, tra cui medici e politici, che, sovvertendo la metodologia della ricerca scientifica, alimentano la disinformazione mettendo a rischio la salute delle persone. Soprattutto di quelle indecise, che rifiutano vaccini efficaci e sicuri confidando in protocolli di terapia domiciliare non autorizzati o addirittura in farmaci dannosi e controindicati”.
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