È uscita ieri, venerdì 10 settembre, sulle piattaforme digitali, la prima traccia del progetto Totò Poetry Culture, avventura del duo napoletano composto dal poeta/performer Gianni Valentino e dal producer/musicista Lello Tramma.
Insieme, i due artisti hanno studiato la produzione poetica di Totò per creare un arcobaleno di musica elettronica – digitale e analogica – con cui attualizzare quei componimenti antichi. In un battito che galleggia tra atmosfere electro dub, chill, funk, ambient, soul, folk, house, i versi del Principe della risata e del corteggiamento pulsano di suoni contemporanei proprio nella stagione in cui si celebra il 70° anniversario di Malafemmena.
Più noto con lo pseudonimo Totò, all’anagrafe imperiale Principe di Bisanzio, de Curtis è stato autore di decine di poesie: amorose, familiari, sociali. E di alcune memorabili canzoni, che tutt’ora si cantano ovunque nel pianeta: dal Mediterraneo all’Asia, all’Europa del Nord.
La sua maschera al cinema e a teatro ha però – spesso e involontariamente – allontanato gli appassionati, anche i più devoti, dai versi che ha firmato in autonomia artistica e che solo più tardi sono stati compresi nella loro dimensione, nella passione e nella profondità.
C’è un senso ritmico e musicale innato – pur essendo egli analfabeta di pentagramma – nell’artista napoletano e il progetto Totò Poetry Culture ne rigenera le fonti e lascia che queste risorgano. Proprio nell’anno dello speciale anniversario di quello che è un monumento all’amore eterno, maledetto e disgraziato: Malafemmena.
A quell’ambivalente sentimento, radioso e disperante, psicotico e inebriante, Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno de Curtis ha intitolato rime e assonanze di grazia cristallina. Nel suo sound, il poeta-principe ha rintracciato una luna con cui ancora si illuminano emozioni private, intimità, fatti biografici, penitenze, eccessi.
Il progetto ha debuttato online con una prima traccia, un mashup intenso e sprint fra Core analfabeta e Ammore perduto, nella data fatidica dell’11 agosto. In quel giorno lontano del 1951, per la Festa di Piedigrotta targata La Canzonetta, “Malafemmena” venne eseguita per la prima volta in teatro dal cantante Mario Abbate.
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