Torre del Greco. Operaio di una ditta di rifiuti che opera nella zona vesuviana custodiva in una borsa 350mila euro in contanti.
I soldi, che secondo gli inquirenti erano destinati al pagamento di mazzette, sono stati sequestrai. Tre le persone indagate. L’inchiesta che ha come capo di imputazione fraudolento trasferimento di valori e riciclaggio è seguita dal pm Mariella Di Mauro, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio della Procura di Napoli.
I soldi erano custoditi in una borsa chiusa con lucchetti, le cui chiavi non erano nella disponibilità dell’operaio. E così nella serata di ieri a Napoli, Torre del Greco e Portici, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, hanno dato esecuzione al Decreto di Sequestro Preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura, a carico di 3 soggetti, poiché gravemente indiziati, a vario titolo, di “fraudolento trasferimento di valori” e “riciclaggio”.
L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna e diretta dalla Procura di Napoli, trae origine dal rinvenimento, nel mese di agosto scorso, di una cospicua somma di denaro contante presso l’abitazione di uno degli indagati, a seguito di perquisizione eseguita d’iniziativa dalla polizia giudiziaria.
Sulla scorta delle indagini , è stato accertato che la somma in questione, per un totale di euro 350.050, era custodita da uno degli indagati per conto degli altri due, al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniale nonché di favorire il reimpiego di denaro provento delle attività delittuose, tra le quali “associazione per delinquere finalizzata a plurime ipotesi di turbative d’asta, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione, concussione consumata, associazione a delinquere finalizzata alla compravendita di voti elettorali”, attribuite, a vario titolo, a due dei destinatari del provvedimento di sequestro.
Articolo pubblicato il giorno 28 Settembre 2021 - 10:35