Torre Annunziata. Aveva da poco finito di scontare una detenzione agli arresti domiciliari per reati legati al mondo della droga, Francesco Immobile, il pregiudicato di 35 anni ucciso oggi in un agguato avvenuto a Torre Annunziata.
L’uomo è stato crivellato da una decina di colpi di pistola nei pressi del piazzale antistante la chiesa di Sant’Alfonso de’ Liguori, non distante dal luogo dove risiedeva. Probabilmente aveva appuntamento con qualcuno prima di far ritorno a casa per il pranzo. Il piazzale della Chiesa era un luogo sicuro, lui credeva, e invece non è stato così.
Gli inquirenti – sul caso indagano gli agenti del commissariato di polizia – non sembrano avere dubbi sulla matrice camorristica del delitto: la vicenda infatti sarebbe da inquadrare proprio nella lotta alla gestione dello spaccio di droga nella citta’ vesuviana. La polizia sta scandagliando il suo telefono alla ricerca di persone con le quali è entrato in contatto anche in chat o attraverso sms. Sono state anche prelevate le immagini delle telecamere pubbliche e private della zona per avere elementi utili alle indagini.
In passato Immobile era stato protagonista di un particolare episodio di cronaca: era il febbraio del 2018 quando, sorpreso allora dai carabinieri e in possesso di marijuana e cocaina, aveva tentato di fuggire a piedi dopo essere sceso da un motociclo sul quale si trovava ma, a causa del fondo stradale viscido per la pioggia, era scivolato e si era procurato la frattura del malleolo sinistro.
E ora con alcuni elementi di spicco della criminalita’ organizzata tornati in liberta’: ecco che dopo le ”stese” e gli agguati, arrivano i morti e Torre Annunziata torna ad essere Fortapa’sc, la citta’ in mano alla camorra descritta nel film di Marco Risi sull’uccisione del giornalista Giancarlo Siani.
L’agguato in pieno giorno, a due passi dalla chiesa potrebbe essere la risposta al ferimento avvenuto ieri pomeriggio di Michele Guarro , esponente di primo piano del clan Gionta, centrato da due proiettili mentre al corso Vittorio Emanuele III era in sella ad uno scooter..
Chi e’ entrato in azione oggi nei pressi del piazzale della Parrocchia di Sant’Alfonso de’ Liguori l’ha fatto per uccidere: nonostante la raffica di proiettili che l’hanno centrato in piu’ punti, Francesco Immobile era ancora vivo quando sono arrivati i primi soccorsi. Caricato su un’auto per una disperata corsa verso l’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, Immobile e’ deceduto poco dopo a cause della gravi ferite riportate.
IL SINDACO DI TORRE ANNUNZIATA CHIEDE PROVVEDIMENTI DRASTICI
Episodi questi che fanno piombare la citta’ nel terrore, specie se associati ai diversi casi di ”stese” verificatisi nelle settimane scorse in piu’ quartieri della citta’ vesuviana. ”La scarcerazione di alcuni personaggi di spicco legati alla criminalita’ organizzata locale – dice il sindaco Vincenzo Ascione – in un contesto gia’ particolarmente compromesso come quello che vive Torre Annunziata, sta avendo il nefasto effetto di scatenare una guerra tra fazioni rivali per il controllo del territorio. E’ una situazione che ormai non e’ piu’ sostenibile, per la quale e’ necessario assumere provvedimenti drastici, prima che possa ulteriormente degenerare”.
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Rincara la dose il senatore del gruppo misto Sandro Ruotolo: ”Torre Annunziata e’ ostaggio dei clan in guerra tra loro per il predominio degli affari illeciti. E’ una citta’ morente. In pieno giorno si spara per strada e tutti sono in pericolo di vita. Non c’e’ piu’ tempo da perdere. Si e’ fin troppo sottovalutata la situazione. Dobbiamo disarmare Torre Annunziata. Lo Stato deve fare lo Stato. La societa’ civile deve far sentire la propria voce. Chi resta indifferente e’ complice dei clan. Fortapa’sc non l’abbiamo ancora sconfitto”.
“E’ bene che istituzioni e forze dell’ordine fermino questi episodi prima che scoppi una nuova guerra. Troppo volte il sangue ha macchiato la storia della nostra città”. Queste le parole del consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli.
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“Ci sono momenti, nella storia della lotta alla criminalità, in cui si propongono nuove strategie, o si maturano più lucidi percorsi di contrasto. Oggi, a Torre Annunziata, non è uno di questi momenti. Il Partito Democratico ritiene che il gesto compiuto stamattina dalla camorra sia una vera e propria arrogante sfida alla città ed alle sue istituzioni, allo Stato ed a tutti i suoi organi, i suoi rappresentanti, i suoi uomini, alla società civile ed al suo popolo.
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Mentre Torre Annunziata lottava per ristabilire legalità e sicurezza, contro momenti gravi nella sua amministrazione e drammatici nella sua comunità, la camorra ha lanciato la sua sfida e, a colpi di pistola ha riaffermato la sua voglia di potere. Il PD chiama alla risposta più dura tutte le risorse dello Stato, tutte le istituzioni cittadine, il popolo della città: non possiamo aspettare un minuto per dimostrare a queste bande criminali che questo territorio non tornerà alle condizioni di alcuni decenni persino, che ha superato con sacrifici e dure lotte democratiche”, così in una nota Paolo Mancuso, presidente del PD Napoli.
Articolo pubblicato il giorno 12 Settembre 2021 - 22:14