<strong>Scafati. Condannato a 11 anni in primo grado perché accusato di essere il mandante di un tentato omicidio: assolto in appello il noto pregiudicato del quartiere Mariconda, Enrico Berritto.
Fu sequestrato, picchiato e poi lanciato dal balcone di un palazzo nel rione Mariconda: con l’accusa di tentato omicidio era stato condannato, in primo grado, ad 11 anni di carcere Enrico Berritto, volto noto alle forze dell’ordine, per effetto della sentenza del tribunale di Nocera Inferiore.
I fatti risalgono al 18 febbraio 2009, quando un gruppo di quattro persone – mai identificato – sequestrò M.M. , 37enne di Angri, diventato obiettivo di un violento pestaggio con mazze e bastoni. L’uomo si risvegliò tra le braccia dei suoi aggressori nelle scale di un palazzo a Scafati, al secondo piano. Fu afferrato nuovamente con forza – secondo le testimonianze della vittima – perchè il piano era di portarlo al piano più alto, per poi lanciarlo di sotto.
Dietro quel gesto, una relazione sentimentale che l’angrese avrebbe intrattenuto con la compagna dell’imputato. La vittima doveva pagare con la vita. In primo grado Berritto Enrico era stato condannato per essere il mandante del tentato omicidio.
In appello, il suo difensore, l’avvocato Gennaro De Gennaro dopo un’arringa di diverse ore, è riuscito a ribaltare l’annosa querelle processuale. Il procuratore aveva chiesto la conferma degli 11 anni di carcere in quanto i fatti contestati dimostravano la ferocia del piano omicidiario che era stato preordinato ai danni della povera vittima.
Nessun beneficio andava riconosciuto all’imputato. La difesa del Berritto è riuscita a dimostrare che l’imputato era estraneo al mandato omicidiario. Il processo in appello si è concluso, miracolosamente, con sentenza di assoluzione. Graziato Berritto e quel gesto estremo, ad oggi, non ha nessun responsabile.
Articolo pubblicato il giorno 15 Settembre 2021 - 08:16