Ripulivano le banconote rapinate nelle banche dall’inchiostro blu che le rende inutilizzabili e le “monetizzavano” ricorrendo alle casse automatiche dei caselli autostradali, le uniche che accettano tali banconote.
La Sezione Polizia Stradale di Caserta e la Squadra Mobile della Questura di Caserta hanno eseguito una ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di questo Ufficio, a carico di 5 persone, ritenute gravemente indiziate di riciclaggio di banconote di provenienza delittuosa, in ragione della coloratura di inchiostro blu riportata su alcune banconote, tracciamento impresso dai sistemi antirapina/antifurto di bancomat e di portavalori.
Nella specie emergeva che alcune delle banconote erano state ripulite dagli indagati tramite lโutilizzo di prodotti chimici idonei alla rimozione, seppur non definitiva, delle macchie di inchiostro.
Le indagini originavano dallโarresto in flagranza di reato di una delle persone coinvolte, A.S. (cl. 58), operato nel mese di marzo 2018 dal personale della Sottosezione di Polizia Stradale di Caserta Nord, per plurimi episodi di riciclaggio di banconote di provenienza delittuosa.
In particolare, lโespediente utilizzato da uno degli indagati si palesava tanto semplice quanto astuto: le banconote macchiate di inchiostro rilasciato dai sistemi antifurto/antirapina non hanno corso legale, nel senso che non possono circolare validamente tanto da non essere accettate neppure dalla maggior parte delle casse automatiche, ad eccezione di quelle installate presso i caselli autostradali.
Lโindagato, eventualmente consapevole di tale possibilitร , era solito, anche nellโarco di una medesima giornata, effettuare diversi passaggi ai caselli autostradali, percorrendo tratte brevissime, in modo da ottimizzare il profitto dellโattivitร delittuosa dallo stesso svolta.
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A fronte del pagamento di un pedaggio dellโimporto di 50 centesimi, infatti, lโindagato introduceva nelle casse automatiche la banconota da 50 euro, cosรฌ da ripulire le banconote macchiate conseguendo la somma โpulitaโ pari a 49,50 euro per ogni transito effettuato.
A seguito del primo arresto, questa Procura della Repubblica procedeva alle indagini sullโallarmante fenomeno criminale, tra il maggio 2018 e il marzo 2019, attivando intercettazioni telefoniche a cui seguivano gli accertamenti della Polizia Giudiziaria, acquisire un grave e concordante quadro indiziario a carico degli indagati in relazione a diversi episodi di riciclaggio di banconote di provenienza delittuosa, alcune delle quali venivano anche sottoposte a sequestro dalla P.G. operante, a riscontro delle attivitร tecniche in corso.
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Le operazioni di โripulitura delle banconoteโ venivano compiute dagli indagati in maniera qualificata e professionale, anche avvalendosi della collaborazione di altri soggetti, stranieri non identificati, dotati di specifiche competenze in materia.
Condividendo quindi lโipotesi accusatoria formulata da questโufficio sulla base dei gravi e concordanti indizi di colpevolezza raccolti a carico degli indagati e ritenendo altresรฌ sussistenti le esigenze cautelari connesse al pericolo di reiterazione del reato, il GIP ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere a carico di S.A. (clโ58), la misura degli arresti domiciliari a carico di M.G. (cl.โ64) e quella dellโobbligo di presentazione giornaliera alla P.G. a carico di DP.D. (cl.โรณl) M.R. (cl.โ68) e DV. L. (cl.โ 62).
Articolo pubblicato il giorno 7 Settembre 2021 - 13:11