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Partita IVA, ecco tutto quello che devi sapere

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Mettersi in proprio è il sogno di molte persone, magari stanche del lavoro da dipendente o semplicemente vogliose di realizzare un’idea avviando un’attività. La burocrazia, in Italia, non ci aiuta e quindi per aprire la Partita Iva occorre affidarsi a dei professionisti in grado di seguire tutto l’iter. Una soluzione ideale per aprire la Partita Iva e approfittare di prezzi vantaggiosi è, senza dubbio, Fiscozen Ma vediamo, nel dettaglio, come aprire la Partita Iva, quali sono i passaggi fondamentali ed infine vedremo i vantaggi e gli svantaggi.

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Come aprire la Partita IVA

Come spiegato in questa guida, l’apertura della Partita IVA avviene telematicamente, ma richiede competenza poichè ci sono alcuni passaggi molto importanti da seguire ed è per questo che è assolutamente consigliato avvalersi di un professionista dedicato. Intanto i tempi di apertura sono piuttosto rapidi, infatti per il liberi professionisti la pratica viene evasa nel giro di massimo 24 ore, discorso diverso per le ditte individuali che dovranno essere registrate attraverso l’iscrizione al registro delle imprese. In questo caso i tempi di apertura della Partita IVA sono di circa 15 giorni.

Scelta del regime fiscale

Un passaggio fondamentale è rappresentato dalla scelta del regime fiscale, infatti esiste la possibilità di scegliere il regime forfettario, a patto di non superare il fatturato annuo di 65.000€. Il regime forfettario dà accesso a diverse agevolazioni, prima di tutto verrà effettuata una deduzione fissa sul tuo fatturato, seguendo la percentuale indicata dal codice ATECO. Quindi la parte rimanente del fatturato rappresenterà l’imponibile sulla quale verranno calcolate le tasse. Tale regime ha una tassazione del 5% per i primi 5 anni, dopodichè sarà del 15% e si opera in fanchigia IVA. In generale, comunque, la contabilità è molto più semplice e quindi ha dei costi decisamente più contenuti. Un alto elemento vantaggioso riguarda i contributi INPS, per coloro che sono iscritti alla sezione artigiani o commercianti in regime forfettario è possibile richiedere una riduzione del 35% dei contributi fissi che vengono versati in quattro rate trimestrali.

Scelta del codice ATECO

Dopo aver scelto il regime fiscale bisognerà decidere il codice ATECO, ovvero un numero che identifica l’attività che si andrà a svolgere e che determina il coefficiente di redditività e quindi il fatturato sul quale si andranno a calcolare le tasse.

Cassa previdenziale, iscrizione INPS

Ultimo aspetto è l’iscrizione alla cassa di previdenza di riferimento che si basa sull’attività svolta. Professionisti(ad esempio amministratore di condominio) o facenti parte di attività nate di recente(copywriter ecc..) dovranno iscriversi alla gestione separata INPS e pagheranno il 25,72% sul reddito imponibile, quindi non esistono contributi fissi da dover versare. Discorso diverso per chi è iscritto alla gestione artigiani o commercianti INPS. In questo caso dovranno essere versati contributi INPS in misura fissa, anche nel caso in cui il fatturato fosse di zero euro. Attualmente il totale dei contributi fissi ammonta a circa 3.800€ all’anno e vengono versati in quattro rate trimestrali(febbraio, maggio, agosto e novembre). Per i forfettari, come abbiamo visto, esiste la possibilità di usufruire di uno sconto del 35%. Oltre ai contributi fissi, c’è un contributo pari al 24% che deve essere calcolato sulla parte che eccede il reddito minimo INPS, pari a 15.953€.

Partita IVA, vantaggi e svantaggi.

Dunque, abbiamo analizzato dettagliatamente tutti gli aspetti burocratici e fiscali relativi all’apertura della Partita IVA. Parlando dei vantaggi, sicuramente possiamo affermare che aprire una Partita IVA vuol dire avere una propria attività, quindi coronare un grande sogno avendo la possibilità di lavorare in maniera autonoma, senza nessun superiore e gestendo il tempo in base alle nostre esigenze. Vantaggiosa anche la scelta del regime forfettario. Di contro, gli svantaggi sono rappresentati dai costi fissi, soprattutto i contributi INPS, dalle tasse e dalla mancanza della serenità data dal percepire uno stipendio fisso.


Articolo pubblicato il giorno 6 Settembre 2021 - 09:25

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